“Saranno due anni di lavoro impegnativi con tante cose da fare” – esordisce il senatore vicentino di Forza Italia, Pierantono Zanettin, per commentare, nella sua prima intervista sul tema, la notizia della sua elezione a Presidente della nuova Commissione d’inchiesta sulle banche dopo essere stato membro della seconda, quella bicamerale presieduta da Carla Ruocco (leggi anche “Commissione d’inchiesta Banche: senatore vicentino Pierantonio Zanettin (FI) presidente“).
La Commissione, una monocamerale al Senato, diversamente dalle prime due, bicamerali, guarderà più al futuro che al passato?
Sì, perché avrà il compito di studiare come prevenire i crac e le truffe finanziarie. Basti pensare alla finanza digitale che porta con se rischi enormi, alle molte piattaforme che non sono regolamentate mente alcune sono addirittura illegali, con il risultato che si sottraggono risorse alla comunità e al fisco, proprio perché non vi sono controlli.
Alcuni rappresentanti dei risparmiatori speravano nella sua elezione perché si diceva fosse uno dei politici realmente preparati in materia, anche grazie alla “connessione” costante con questa testata, prima per conoscere, poi per intervenire su varie questioni degli indennizzi FIR. Le aspettative, quindi, sono tante, la commissione lavorerà con le associazioni in audizione?
Vi sarà spazio sicuramente per le associazioni più rappresentative, non va dimenticato il tema del FIR. La Commissione tecnica è scaduta ma c’è un impegno del Ministro Giorgetti a trovare soluzioni per i risparmiatori pretermessi (“tralasciati”, ndr)per meri errori procedurali
Quali sono o saranno i primi passaggi procedurali per rendere operativa a pieno regime la Commissione d’inchiesta?
La Settimana prossima la Commissione adotterà il regolamento quindi si dovrà costituire l’ufficio di presidenza.
Gli argomenti da trattare saranno parecchi, quali priorità intravede?
Come accennavo la Commissione guarderà al futuro e analizzeremo anche il problema delle assicurazioni con le cosiddette polizze fantasma che nascondono in alcuni casi vere e proprie truffe.
Sappiamo che con l’art. 1 comma 343 della legge finanziaria 2006, (la n. 266 del 23 dicembre 2005) è stato istituito dall’anno 2006, presso il MEF, un apposito fondo al fine di indennizzare i risparmiatori che, rimasti vittime di frodi finanziarie, abbiano subito un danno ingiusto. Ma di fatto quella legge non è mai decollata, può dirci il perché?
La legge Tremonti finalizzata a risarcire i truffati è ancora in vigore, quindi è un tema senz’altro da approfondire nel corso della legislatura e ne discuteremo con il MEF per, soprattutto, verificare se ci sarà modo di porre rimedio a beneficio di tutti coloro che sono rimasti vittime di queste truffe?
Molti la ricordano in quel di Vicenza per le sue battaglie in favore dei risparmiatori azzerati dai crac bancari e per i risultati ottenuti grazie al Fondo Indennizzo Risparmiatori, quell’esperienza però possiamo dire che sia definitivamente chiusa mi par d’aver capito.
Si è un’esperienza chiusa ma ricordo che vi è l’impegno a cui facevo cenno del Ministro Giorgetti relativo a chi ha commesso meri errori procedurali.
Che ricordi ha di quel periodo ? ViPiu.it, VicenzaPiù e Adusbef le sono state utili per approfondire la problematica per poi aiutare i risparmiatori ?
Certo, il rapporto con il territorio e, quindi, con i media e le associazioni che vi operano, ha aiutato a trovare soluzioni come l’aumento del 10% dell’indennizzo, un risultato tangibile.
Dopo questo primo scambio di battute, avremo di sicuro modo di risentirci in seguito col senatore Zanettin e riportargli le “voci” del territorio durante lo svolgersi dei lavori della Commissione d’inchiesta da lui presieduta.
