Una notizia veramente importante ce l’anticipa l’avv. Franco Conte, presidente di Codacons Veneto, e noi la confermiamo avendo avuto poi modo di leggere la sentenza a cui fa riferimento e pubblicata oggi, 14 marzo 2018, dal Tribunale di Vicenza il cui giudice di merito civile, Luigi Giglio, ha, infatti, sentenziato di riconoscere il diritto di chiedere il risarcimento a Banca Intesa Sanpaolo per gli eventuali atti in danno di un socio di Veneto Banca ora in Liquidazione coatta amministrativa. Il dispositivo conferma quanto già indicato dal Giudice di Roma, il Gup Lorenzo Ferri, per Veneto Banca ma non recepito per BPVi dal Giudice istruttore, penale, di Vicenza, il Gup Roberto Venditti.
Pertanto ora il processo (esclusa, almeno al momento, Banca Popolare di Vicenza in L.C.A.) prosegue nei confronti di Banca Intesa aprendo per decine di migliaia di soci scenari di speranza in aggiunta al realistico fondi di ristoro per le vittime di reati finanziari da incrementare consistentemente : “la sentenza ottenuta oggi dalla collega Marsan di Adusbef dal tribunale di Vicenza – ribadisce l’avv. Conte – autorizza la chiamata in causa di Banca Intesa in un giudizio relativo ad acquisto di titoli e, a differenza del giudice penale il tribunale civile, autorizza la lite con Banca Intesa richiamando gli argomenti usati dal giudice del processo Veneto Banca a Roma“.
“E’ una sentenza assai importante – aggiunge Franco Conte – e sarà contrastata con le bombe atomiche da Banca Intesa ma aspettiamo il 27 marzo a Roma dove è prevista l’udienza in cui il giudice valuterà le controsservazioni di Banca Intesa… in tempo per trovare una bella sorpresa per la S. Pasqua se non la spunteranno i milionari avv. di Banca Intesa, come Paola Severino!“, che, non dimentichiamolo, ha sostenuto che “la mia assistita non deve farsi carico di nulla, ma solo ringraziata per avere salvato gli sportelli, i dipendenti e i correntisti“.
Nulla, ovviamente, è definitivo ma la sentenza autorizza il socio ricorrente a chiamare in causa la banca che per un euro ha comprato gli enormi attivi delle due ex Popoalri venete provando a sfilarsi, complice un decreto, il n. 99, che molti legali definiscono incostituzionale, dalla chiamata in causa.
Ma se il suddetto controverso decreto, ha sentenziato il giudice Luigi Giglio, fissa la limitazione di responsabilità per i debiti pregressi solo nei rapporti tra le parti del “negozio” (Intesa e, nel caso, Veneto Banca), tale limitazione non sussiste nei confronti dei terzi coinvolti (neppure quelli espressamente esclusi dal perimetro della cessione).
Per cui, se la prima udienza di merito in cui il socio danneggiato potrà chiedere i danni a Intesa Sanpaolo si terrà il 12 ottobre 2018, sarebbe oltremodo opportuno che Qualcuno ci illuminasse non solo sulla genesi del decreto 99 (ammazza soci) ma soprattutto sulla sua applicabilità che la ragione vorrebbe impossibile e ingiusta ma che la ragion di stato… finanziario difende con silenzi omertosi..