Senzatetto a Vicenza, Rifondazione Comunista: “Rucco fa la guerra ai poveri ma non alla povertà”

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“Non soddisfatto di aver derubricato la povertà a problema di “decoro urbano” il sindaco di Vicenza Rucco si scaglia contro le associazioni di volontariato che avevano denuciato la totale insensibilità dell’amministrazione di centro-destra vicentina verso quei cittadini più vulnerabili che hanno perso, anche a causa della pandemia imperante, ogni sostegno e aiuto”. Così in una nota il partito di Rifondazione Comunista di Vicenza commenta le dichiarazioni del primo cittadino del capoluogo berico attribuivano recenti episodi come l’incendio delle coperte di un clochard a Monte Berico e la presenza sempre di clochard in centro storico sotto la basilica palladiana alle polemiche sollevate dall’associazione Welcome Refugees che è stata denunciata per aver accusato, accuse infondate secondo Rucco, Aim e polizia locale, su “spinta” del consigliere delegato Naclerio, di aver gettato le coperte dei senzatetto arrivando anche ad inaffiarli con la lancia.

“Nel nome del decoro urbano il sindaco Rucco mette mano alla fondina della sua pistola e riprende, da sceriffo, la sua guerra personale ai poveri … non alla povertà. La giunta, approfittando della stamp(ella) locale sempre sensibile alle politiche securitarie tanto care alle destre nostrane, coglie un’occasione di visibilità prendendosela con gli invisibili, i senzatetto, gli sfollati, i cartoni, i materassi, le forchette riposte dai diseredati fra le loro lacere e sporche coperte – prosegue Rifondazione -. A Vicenza la guerra ai poveri non è una novità. Rucco criminalizza i cittadini in quanto poveri, in quanto sporchi, in quanto indecorosi, in quanto stranieri … nel bel centro storico cittadino. Ma oggi Rucco e la giunta, udite udite, incolpano della situazione cittadina quelle associazioni di volontariato che nei mesi invernali della pandemia del Covid-19 si erano permesse di denunciare, con tanto di documenti video, l’impressionante disinteresse e insensibilità degli apparati dell’amministrazione verso le precarie esistenze di questi invisibili”.

“La giunta vicentina non si è mai preoccupata di cancellare la povertà, le politiche sociali di Rucco hanno come unico obiettivo quello di nascondere la povertà sotto il tappeto buono: c’è una sequela di ordinanze che affrontano il problema sociale come una questione di ordine pubblico grazie al nazi-fascista consigliere di maggioranza Naclerio, con delega alla polizia urbana, o di ordinanze anti-sapori esotici per salvaguardare la vicentinità culinaria, come l’ordinanza anti-kebap dell’assessore al commercio Giovine”.

“L’obiettivo è sempre stato quello di ripulire il salotto buono della Vicenza-bene, ricca e aristocratica da tutti quegli elementi che rischiano di deturpare la vetrina. La povertà è presente da anni nelle pieghe in ombra del ricco Veneto, lo abbiamo denunciato più volte: il 10% delle famiglie venete è povero e il dato è in continua crescita sospinto dalla pandemia del 2020 che ha fatto sprofondare centinaia di cittadini, già in condizioni lavorative precarie, nella spirale della disoccupazione e del disagio sociale. E’ sotto gli occhi di tutti l’aumento vertiginoso delle presenze nelle mense della Caritas o negli empori della solidarietà in città, sono cittadini italiani che chiedono sostegni economici per affitti e bollette non pagate. Al tribunale di Vicenza è depositato un migliaio di procedure di sfratto, la stragrande maggioranza di queste è per morosità incolpevole. Il governo sta discutendo la proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino a giugno, nello stesso mese scadrà la proroga del blocco degli sfratti. Una catastrofe economica e sociale si staglia all’orizzonte – conclude Rifondazione – ma Rucco ha la scopa in mano … siamo in ottime mani”.