“Uso improprio di beni culturali, nello specifico palazzo Chiericati”. È questa la segnalazione del nucleo di Venezia “Tutela Patrimonio Culturale” dei carabinieri che ha portato la questura di Vicenza a notificare un “avviso orale” a un attivista vicentino per aver organizzato l’acampada solidale in piazza Matteotti la scorsa estate, occupando appunto anche le scalinate di palazzo Chiericati, ospitando i senzatetto per una “notte dei senza dimora” per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema degli homeless. Circa un centinaio di persone con tende e sacchi a pelo ha passato la notte allestendo un banchetto con cibo, coperte e acqua da condividere con chi dorme in strada, performance artistiche e striscioni. Domani 21 giugno l’associazione Welcome Refugees in collaborazione con il centro sociale Bocciodromo e il circolo Caracol organizzerà un presidio di protesta davanti la questura contro questa notifica al loro attivista. “L’ avviso orale è una misura di prevenzione, emessa su discrezione del Questore, destinata a persone ritenute socialmente pericolose, in cui si “invita” l’accusato a cambiare condotta di vita, altrimenti potranno esserci provvedimenti restrittivi importanti come ad esempio la “sorveglianza speciale” – spiega l’associazione su Facebook -. Nella città dell’ecomostro di Borgo Berga, del dal Molin e della cementificazione selvaggia puoi rischiare l’interdizione alle pubbliche manifestazioni, il divieto di partecipare alle riunioni pubbliche e altre misure come il ritiro della patente per una pacifica performance teatrale sulle scalinate o per uno striscione legato con una corda sulle colonne di Palazzo Chiericati. Ci sarebbe da sorridere, se non sembrasse una storia da Ventennio, in una città nella quale la nostalgia per i tempi oscuri sembra attraversare esponenti di spicco dell’attuale amministrazione comunale. Nei giorni seguenti all’acampada dell’estate scorsa, infatti vari assessori, abituati a non concepire forme di dissenso alle loro politiche securitarie, si scagliarono sdegnati contro la manifestazione, promettendo esposti, denunce e multe, ordinanze per tentare di preservare un’idea di “centro-vetrina”, mentre nei quartieri periferici molte persone sono sotto sfratto o sopravvivono grazie ai pacchi alimentari distribuiti dalle associazioni solidali”.
“Ci viene facile il sospetto che questo provvedimento di “avviso orale” abbia un forte input politico, volto a spaventare e a tentare di annichilire il dissenso di fronte al vuoto e alla totale assenza di progettualità politiche di questa giunta per la nostra città sul piano sociale, culturale ed ambientale. Ma tali provvedimenti non ci spaventano, anzi, alimentano ancora più la nostra voglia di lottare per una città solidale e antirazzista, per un territorio demilitarizzato e per una vera conversione ecologica – prosegue Welcome Refugees -.
Di fronte ad avvisi e a misure cautelari di questo calibro non è sufficiente un comunicato o un post sui social network, invitiamo quindi la Vicenza solidale, antirazzista e antifascista ad un presidio pubblico Lunedì 21 giugno alle 21.00 davanti alla questura. Non accettiamo minacce a chi lotta per i diritti, l’ambiente e per un mondo più equo e giusto”. Il tema dei senzatetto a Vicenza da tempo è diventato uno scontro politico tra le associazioni che assistono gli homeless e una parte della giunta Rucco, in particolare il consigliere con delega alla sicurezza Naclerio. Scontro che ha toccato l’apice in due occasioni, cioè quando l’associazione ha accusato gli operatori di Aim e polizia locale di bagnare i senzatetto con l’acqua fredda, con conseguente denuncia per diffamazione da parte di Aim e di Rucco, il quale poi ha accusato Welcome Refugees di aver provocato un aumento della presenza dei senzatetto in centro storico quando fecero clamore le foto dei senza dimora sotto la basilica palladiana.