In Emilia-Romagna i senza fissa dimora avranno il medico di base. Il Consiglio Regionale ha infatti approvato all’unanimità il progetto di legge presentato dal consigliere regionale PD, Antonio Mumolo, che va a sanare un problema che è emerso con ancora maggior evidenza durante la pandemia. Chi non ha un medico di base infatti non può effettuare tamponi, per i quali è necessaria la prescrizione, e può curarsi solo andando al pronto soccorso.
“Ho conosciuto Antonio Mumolo qualche mese fa a Roma. Mi ha raccontato la sua storia di fondatore dell’Associazione “Avvocato di strada”, oggi presente in oltre 50 città italiane, e mi ha raccontato di questo progetto di legge a cui teneva moltissimo. E mi ha anche proposto di presentare lo stesso progetto di legge in Veneto: da qualche settimana ci stiamo lavorando insieme agli uffici legislativi, per riadattare il testo approvato ieri in Emilia Romagna anche al nostro territorio. Ora che è stato approvato in via definitiva a Bologna, siamo pronti a presentarlo anche in Consiglio Regionale del Veneto” commenta in un comunicato il consigliere regionale del PD Giacomo Possamai.
“Come ha dichiarato Antonio dopo l’approvazione della legge “oggi i senza fissa dimora sono persone diventate povere: padri separati che non riescono a mantenersi, imprenditori falliti, pensionati con assegno al minimo che non riescono a pagare affitto e bollette; tutte persone che vengono cancellate dall’anagrafe e, di conseguenza, perdono il diritto alla salute. Se c’è qualcosa che ci ha insegnato il Covid è che il diritto di curarsi è un diritto collettivo, anche per garantire la salute di tutti. Le persone senza dimora, proprio perché non hanno possibilità di curarsi se non recandosi al pronto soccorso, non sono state seguite in modo adeguato durante la pandemia. Ma con questa legge possiamo ridurre le diseguaglianze e avere un medico li farà sentire più cittadini”.
“Sono parole che sottoscrivo dalla prima all’ultima. Si tratta di una legge di civiltà che in Emilia Romagna è stata approvata all’unanimità: la speranza è che anche in Veneto si decida di fare tutti insieme lo stesso passo. Speriamo di riuscire a presentarla già nei prossimi giorni, ora che a Bologna si è arrivati all’approvazione finale.