Sequestrata la ditta di mobili di un 53enne bassanese che scommetteva con i proventi dell’evasione fiscale

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Nei giorni scorsi i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente per l’importo di € 84.814 emesso dal GIP del Tribunale di Vicenza a seguito di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica.

Il sequestro ha riguardato parte dell’immobile sede della ditta individuale dell’indagato, formalmente intestato ad una S.r.l. interamente partecipata dallo stesso, utilizzata di fatto quale schermo giuridico utile a rendere difficoltosa l’identificazione dei beni ad egli riconducibili.

L’operazione di polizia economico-finanziaria ha tratto origine da una verifica fiscale condotta dalle Fiamme Gialle del Gruppo di Bassano del Grappa nei confronti di una ditta individuale locale operante nel commercio di mobili, riconducibile al 53enne bassanese C.P., denunciato per violazione dell’art. 5 del D.Lgs. 74/2000 per non aver presentato, essendovi obbligato, la dichiarazione dei redditi per l’anno 2017, evadendo così € 84.814 di IRPEF.

L’attività amministrativa era stata avviata sulla scorta di una metodologia operativa implementata dagli stessi Finanzieri berici che, interrogando massivamente le banche dati dell’anagrafe tributaria e dei conti di gioco, ossia gli elenchi delle persone intestatarie di un conto per il gioco e le scommesse, evidenzia i c.d. giocatori incoerenti per anomalie tra i redditi dichiarati e le ricariche effettuate sui predetti conti. L’alert di rischio era stato successivamente confermato dagli approfondimenti specifici relativi all’indagato, il quale a fronte di un’evasione delle imposte stimata in circa € 250.000 tra IRPEF e IVA per gli anni verificati (dal 2014 al 2018), aveva scommesso, ricaricando il relativo conto, per quasi € 130.000, adoperando verosimilmente larga parte delle somme sottratte a tassazione.

La ricostruzione analitica del volume d’affari della ditta di C.P., resa possibile dal raffronto di ogni singola fattura emessa o ricevuta dall’imprenditorie grazie ai controlli incrociati eseguiti sui suoi clienti e fornitori, aveva permesso ai Finanzieri di constatare l’omissione della presentazione della dichiarazione dei redditi per l’anno 2017, ragione per la quale il bassanese era stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per lo specifico reato, con richiesta, sul suo conto, della misura cautelare reale del sequestro preventivo dei beni finalizzato alla confisca, che è obbligatoria in caso di condanna.

L’operazione delle Fiamme Gialle, avvalendosi della tecnologia e dell’incrocio dei dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria, ha fatto leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale, con un’azione mirata sullo specifico rischio. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca è stato operato su beni nella disponibilità dell’indagato ed ha permesso di tutelare, a beneficio dell’Erario, l’effettiva somma evasa.