Serenissima Ristorazione nella classifica delle migliori aziende italiane in cui lavorare

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Il Gruppo vicentino guidato da Mario Putin si è aggiudicato il 261esimo posto nella Top 400 delle aziende italiane dove si lavora meglio, primeggiando all’interno del proprio settore di appartenenza.

“Su una scala da 0 a 10, con quanta probabilità raccomanderebbe la sua azienda a un conoscente o familiare?”: questa era la domanda-chiave del sondaggio che la società tedesca indipendente “Statista”, leader mondale dei dati di mercato online, ha somministrato in forma anonima a oltre 15 mila dipendenti in tutta Italia per misurarne la soddisfazione sul posto di lavoro.


Dall’indagine è risultata una classifica di 400 aziende italiane che hanno ottenuto un punteggio superiore alla media, sintomo di un ambiente lavorativo sereno e favorevole per chi vi è impegnato ogni giorno.

I dipendenti di Serenissima Ristorazione hanno confermato che la loro azienda è tra i migliori datori di lavoro italiani, aggiudicandosi il 261esimo posto nella Top 400 e primeggiando all’interno del proprio settore di appartenenza: servizi, gastronomia, turismo e attività ricreative.

Siamo onorati di questa notizia” spiega Mario Putin, presidente del Gruppo Serenissima Ristorazione. “Le persone che la compongono rappresentano da sempre la forza della nostra azienda. Il risultato di questa indagine è il più importante attestato di stima che si possa desiderare“.

Serenissima Ristorazione ha il suo headquarter a Vicenza, ma estende il proprio business anche a livello europeo, grazie alle controllate in Spagna – Serenissima Iberia e La Dujonka – e in Polonia – Serenissima Polska: società specializzate nella ristorazione commerciale e collettiva. Il Gruppo conta complessivamente oltre 7.000 dipendenti in Italia e nel mondo.

Il campione e la metodologia di indagine

“Statista” ha sondato l’opinione di quindicimila dipendenti di imprese con oltre 250 lavoratori, per un totale di 1.900 società coinvolte. I partecipanti sono stati consultati in forma anonima, in modo da potersi esprimere liberamente, senza alcuna influenza da parte del datore di lavoro. Tra le dodici domande proposte, veniva chiesto ai dipendenti se conoscessero aziende che avrebbero raccomandato o sconsigliato ai propri conoscenti e familiari: questi quesiti hanno avuto un peso fondamentale, al fine di incrociare i risultati e calcolare i punteggi definitivi. Le aziende più raccomandate dai lavoratori hanno ottenuto punteggi più alti. Le 400 società migliori sono state in seguito ulteriormente suddivise in singole classifiche, a seconda del settore di business.