Entro il quarto trimestre del 2022 la Commissione europea elaborerà una proposta per un’etichettatura nutrizionale, sulla parte anteriore dell’imballaggio dei cibi, obbligatoria. E’ questo quanto emerge nella risposta ad un’interrogazione avente ad oggetto informazioni sui parametri utilizzati dal nutri- score, da me, Sergio Berlato, presentata, in collaborazione con i miei colleghi di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, delegazione italiana parte del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, alla Commissione.
La stessa Commissione nella risposta all’interrogazione afferma poi anche che “l’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio non sostituisce le raccomandazioni nutrizionali a favore di un’alimentazione sana”.
La domanda sorge dunque spontanea. Se la stessa Commissione afferma che l’etichettatura nutrizionale non sostituisce le raccomandazioni nutrizionali e che il compito di educare ad una sana alimentazione spetta agli Stati membri, perché prevedere un’etichettatura obbligatoria e pertanto vincolante uguale per tutto il territorio europeo?
Etichettatura che, tra l’altro, se dovesse essere adottata utilizzando i criteri valutativi del nutri-score francese, su cui nutriamo non pochi dubbi, andrebbe a penalizzare i prodotti della nostra Nazione. Prodotti famosi in tutto il mondo per la loro qualità, tipicità e salubrità.
Ci battiamo e continueremo a batterci in Europa per difendere il made in Italy e far sì che il sistema di etichettatura obbligatorio non venga formulato sulla base dei soli criteri utilizzati dal nutri-score francese. Sarebbe assolutamente inaccettabile e fortemente dannoso per le nostre imprese agro-alimentari, riconosciute in tutto il mondo come eccellenza.
on. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo – MEP
Parlamentare europeo del Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei
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