Il Milan viaggia come un TGV e non perde un colpo. Il Napoli è secondo e, i tre punti di distacco dai rossoneri, li deve alla sconfitta nello scontro diretto di due turni fa. L’Inter è un’altra squadra rispetto all’andata, ha smarrito identità e qualità e, anche per i nerazzurri, il capolinea è stato la sconfitta nel derby (qui “Serie A in Più by Poggi“, la rubrica di Gianni Poggi su ViPiù con i suoi commenti pre e post partite della Lega Calcio di serie A, ndr).
In coda fa il colpo il Genoa che, in dieci per due terzi della partita, batte il Toro a Marassi. È la seconda vittoria in campionato per i rossoblu e l’ottavo risultato utile consecutivo, dopo sette pareggi. Il nuovo allenatore Alexander Blessin, che ha sostituito il 19 gennaio Shevchenko, ha trasformato una delle peggiori difese del girone in una diga insuperabile, tant’è che dal suo avvento ha incassato appena due gol. Il diciassettesimo posto ora è a soli tre punti. Da parte sua il Torino ha confermato di rendere meno in trasferta. L’autostima dopo la quasi-vittoria sull’Inter evidentemente non è cresciuta.
La capolista Milan segna pochino ultimamente (sei reti nelle ultime cinque) ma, in campo, sa gestire i vantaggi, anche se sono minimi. Pioli non ha una rosa eccezionale, “nonno” Ibra è l’unico fuoriclasse, ed è merito suo la crescita di alcuni giocatori che erano solo delle potenzialità. Tutte le statistiche del match con il Cagliari trovano sempre il Milan davanti, a conferma di una superiorità che non ha bisogno di goleade per conquistare i tre punti. La squadra sarda (settima sconfitta interna) sente di nuovo odore di retrocessione.
Il Napoli rimane in scia del Milan battendo in rimonta l’Udinese grazie a una doppietta firmata in undici minuti da Osimhen, che tocca la doppia cifra in classifica marcatori (senza rigori). Il centravanti degli azzurri è una delle migliori punte del campionato e, se non avesse saltato per infortunio due mesi di calendario, sarebbe senz’altro molto più in alto fra i bomber. Dopo la sosta e contro l’Atalanta, non ci sarà per squalifica: si è fatto ammonire al 92’ per un fallo di mano.
Per l’Inter l’1-1 con la Fiorentina ha l’odore di un mezzo naufragio. Inzaghi non riesce a venire a capo della Brozo-dipendenza e alcuni titolari sono stanchi. Non si può, del resto, affrontare una stagione di campionato e coppe senza una panchina in grado di fornire alternative per il turn over. Tutte le avversarie dei nerazzurri, ultimamente, fanno un figurone e, stavolta, l’ha fatta anche la Viola che, pure, non è mai stata un granché in trasferta.
La Juventus si porta ad un solo punto dai nerazzurri, con cui è in calendario, dopo la sosta, il “derby d’Italia”. Basta un tempo ai bianconeri per prendere le distanze dalla Salernitana e, per Allegri, c’è la sorpresa di ritrovare finalmente Dybala, che fa coppia affiatata con Vlahovich. Rientrano un po’ alla volta i numerosi infortunati e la pausa sarà assai utile per mettere a punto il motore in vista della volata finale in cui il Milan e le altre potrebbero ancora avere qualcosa da temere dai bianconreri.
Dietro le prime è in corso una bella bagarre per aggiudicarsi un posticino nelle Coppe minori, che coinvolge quattro squadre racchiuse in altrettanti punti e, quindi, di giornata in giornata cambiano le due che si potrebbero qualificare.
Il derby Roma-Lazio era il campo principale per questo minitorneo di cui le due romane sono protagoniste. La squadra allenata da José Mourinho si aggiudica il confronto stracittadino con un 3-0 che annichilisce i laziali. Uno degli spunti tecnici della partita era il confronto in campo fra i due centravanti, il capocannoniere laziale Ciro Immobile e il romanista Tammy Abraham. È il secondo a prevalere: segna una doppietta nei primi venti minuti. L’altro, invece, resta a bocca asciutta.
Rientra in gioco anche l’Atalanta, che vince a Bologna e risale al sesto posto. La squadra allenata da Siniša Mihajlović non corre pericoli ma la triennale collaborazione con l’allenatore serbo sembra indirizzata a chiudersi il prossimo 30 giugno. Per i bergamaschi è Moustapha Cisse, all’82’, il match winner: è un ragazzo di diciotto anni originario della Guinea che ha alle spalle una fortunata vicenda di migrante.
Fra Empoli e Verona si chiude in parità. La squadra toscana non sa più vincere: l’ultimo successo risale al 12 dicembre dell’anno scorso (1-0 in casa del Napoli). L’Hellas pareggia a metà della ripresa con un ventenne debuttante, Matteo Cancellieri, che rimedia al doppio consecutivo errore dal dischetto del cholito Simeone.
Il Sassuolo rifila un bel 4-1 allo Spezia e riapre una prospettiva sulle Coppe. È la squadra più performante in questo periodo e ha una facilità di segnare impressionante. È zavorrata, però, da una difesa che ha incassato quasi cinquanta gol. Lo Spezia subisce la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite.
Il Venezia inguaia terribilmente il proprio futuro perdendo in casa con la Sampdoria che, invece, con questi tre punti si allontana dalla zona rossa. L’allenatore lagunare Paolo Zanetti, già in odore di licenziamento nei giorni precedenti, rischia davvero la panchina. Le pause di campionato propiziano da sempre l’arrivo di un nuovo tecnico.