Gentile Direttore, vorrei tornare, seppure velocemente, sul suo articolo pubblicato ieri su Vicenzapiù “Serre di Parco Querini: Comune di Vicenza stravolge progetto con sì Soprintendenza, è “restauro pericoloso” per Romana Caoduro, Francesca Leder e Mariagrazia Pegoraro“. Desidero precisare e ribadire che non fa parte del mio lessico la parola “bugiardo” o “bugiarda” e per questa ragione non l’ho assolutamente usata nel corso di quell’incontro né tanto meno in riferimento all’Assessore Cristina Balbi.
Ciò che ho detto in quell’occasione, e il pubblico presente può testimoniare, è che non è vero quanto afferma l’Assessore nell’intervista rilasciata al GdV che le associazioni hanno sempre dato il loro parere positivo rispetto all’evoluzione del progetto. Ciò vale di certo per Civiltà del Verde che ha fatto nascere l’interesse per il restauro delle serre (2009) e che lo ha accompagnato in tutte le sue fasi manifestando il proprio pensiero in modo lineare e limpido.
Questo è quanto documenta anche la risposta scritta che l’associazione ha dato all’Assessore a dimostrazione che non ci sono ondeggiamenti di alcuna sorta e che il punto di vista espresso da CdV è sempre stato uno: promuovere il restauro delle serre come parte importante di un monumento ancora più importante secondo il principio della sua conservazione come testimonianza viva di un bene culturale di grande valore.
Ho anche affermato, con queste stesse parole, che dire che non ci sono i soldi per completare il progetto (un progetto già elaborato informa definitiva ed esecutiva dai progettisti vincitori del bando, dunque a seguito di un procedimento amministrativo che dimostra l’impegno di spesa per l’opera – citavo la determina dirigenziale di affidamento dell’incarico e il relativo disciplinare d’incarico, ora – per completezza – aggiungo anche il verbale con procedura negoziata per la selezione della ditta affidataria – si veda allegato) non significa in alcun modo mostrare vicinanza con il nostro pensiero che si basa sull’idea semplice quanto difficile da far capire ai nostri amministratori comunali: che il Parco Querini è un bene pubblico, tutelato da vincoli che sanciscono il suo importantissimo valore, riconosciuto tale dallo strumento urbanistico vigente. Questo è quanto ha esposto l’avv. Pegoraro, di Italia Nostra sezione di Vicenza, nel suo intervento da lei integralmente pubblicato.
Mi auguro che le mie precisazioni siano utili a precisare ciò che è stato effettivamente detto durante il convegno (in particolare da me) nell’interesse dei lettori del suo giornal e segni, allo stesso tempo, un passo importante per la tutela nostro Parco.
Un cordiale saluto,
Francesca Leder
Gent.le professoressa, la ringraziamo per la sua precisazione che, dettagliando sue critiche ulteriori al comportamento dell’amministrazione e dell’assessore che nella fattispecie la rappresenta, chiarisce, se pure ce ne fosse stato bisogno e al di là della vicentina paura della propria ombra, che quanto avevamo scritto è totalmente vero, sostanzialmente ma anche lessicalmente.
Se “bugiardo” è “chi non dice il vero”, lei ha detto e ora ha scritto che l’assessore è bugiarda.
Senza aggiungere che ho il video di quanto ha detto e che, nel dubbio che anche la telecamera avesse preso un abbaglio audio, ho choesto a chi mi stava accanto conferma del termine “bugia”, che mi conferma fosse uscito dalle sue labbra, basta il suo scritto per chiudere il discorso e tornare al vero problema dello scempio delle Serre di parco Querini che vorreste evitare visto che quello penso fosse l’obiettivo suo e di Romana Caoduro (traduco con “far conoscere quello che il Giornale di Vicenza racconta come vuole” quanto di più… deciso ha detto), che i nostri servizi e i nostri video, in assenza di altra stampa, hanno provato a veicolare a un pubblico meno ristretto di quello presente in sala.
Peccato solo, lo ribadiamo, che pur avendo chiesto maggior partecipazione e maggior eco alla vostra denuncia invitando sindaco, assessori e candidati sindaco e consiglieri, assente il primo insieme ai suoi assessori e presenti tra i candidati sindaco solo Franca Equizi (Grande Nord) e Filippo Albertin (Potere al Popolo) con i candidati consiglieri Lucio Zaltron, Ciro Asproso e Patrizia Barbieri, la signora Giovanna Dalla Pozza Peruffo, presidentessa di Italia Nostra Vicenza e co-organizzatrice dell’incontro pubblico, abbia zittito al grido “non si fa pubblicità politica” Filippo Albertin, l’unico politico che aveva preso la parola per giunta condividendo le vostre osservazionie impegnandosi, se eletto,a portarle in Sala Bernarda.
Non penso che certi comportamenti di chi piange per la mancata attenzione generale e poi si crogiola nell’incomprensione scoraggeranno Albertin a mantenere il suo impegno verso i cittadini e me a continuare a informare i lettori.
Solo che lasciar parlare chi si azzarda a entrare con la sua voce in una congrega illuminata e meritevole ma sempre più integralista e permettere ai, troppo, pochi cronisti che vi seguono di non dover fare gesti di scongiuro contro gli anatemi incombenti prima di digitare un aggettivo, per giunta appropriato, non solo farebbe conoscere a molti di più le vostre battaglie ma spingerebbe tanti cittadini a condividerle con simpatia e non perchè chi dalla cattedra parla per orenon tollera refoli di vento.
Per le serre e per il territorio noi ci siamo, voi uscite dalla corte e scendete in mezzo alla gente.