Servizio civile o militare obbligatorio, Massimo Giorgetti di Forza Italia illustra il Progetto di legge

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Nel corso della seduta odierna – informa un comunicato stampa del Consiglio del 28 agosto – il Consigliere regionale del gruppo di Forza Italia – Alleanza per il Veneto e Vicepresidente dell?Assemblea legislativa veneta Massimo Giorgetti ha illustrato il Progetto di legge statale n. 37 ?Istituzione del servizio civile o militare obbligatorio?. ?Valorizzare le proprie radici geografiche – ha ricordato il Vicepresidente Giorgetti – significa anche dedicare un periodo della propria vita al territorio di appartenenza durante il quale svolgere forme di servizio civili o militari.
In tal senso da sempre forte è l’esempio dei tantissimi Veneti che, tramite il loro volontariato, sono animati da spirito di solidarietà e legame al territorio e sono splendida dimostrazione di come si possa mettere a disposizione del prossimo il proprio tempo. Un spirito incarnato magnificamente da gruppi come gli alpini, campioni di solidarietà e spesso primi soccorritori fin da quando nelle calamità naturali interveniva l’esercito, come successe nel disastro del Vajont. Oggi, per tali scopi e dando continuità a quello spirito, esiste la protezione civile: creare perciò un servizio civile in questo ambito consentirebbe certamente di avere un esercito di persone già addestrate e sempre pronte a intervenire?.

 

?Dopo che con la legge n. 331 del 2000 si conferiva al Governo la delega ad emanare la graduale sostituzione dei militari in servizio obbligatorio con volontari di truppa, di fatto sospendendo la leva e conseguentemente anche il servizio civile obbligatorio alternativo – ha aggiunto Giorgetti – quel senso di appartenenza al territorio che si percepiva precedentemente infatti è in parte venuto a scemare. Gli interventi, pur lodevoli, con cui è stato istituito, attraverso la legge n. 64 del 2001, il servizio civile volontario certamente non hanno rinsaldato quel desiderio di appartenenza al gruppo che in molti ricordano conseguente al periodo vissuto con i commilitoni durante la leva o comunque in forme alternative al servizio militare. Oggi accade infatti che spesso scelte di ferma militare o civile volontaria rispondano a ragioni che poco hanno a che fare con la solidarietà o l’appartenenza al territorio, ma siano collegabili o interpretabili, senza nulla togliere peraltro all’ottimo servizio che viene prestato, come opportunità di impiego per chi non trova differentemente occupazione. Con questa proposta di legge si propone quindi di ripristinare un periodo di ferma obbligatoria, quantificato in otto mesi, con l?obiettivo di costruire una cultura della solidarietà e per rispondere altresì ad alcuni bisogni primari del proprio territorio, soprattutto in situazioni in cui dovessero manifestarsi necessità particolari, dando modo a tutti di rendersi utili alla società nell’ambito per il quale ognuno si può sentire più portato: la difesa civile o quella militare. La scelta tra servizio civile o militare, prevista in maniera paritaria per gli uomini e le donne, potrà essere fatta da ciascun soggetto prima dello svolgimento del servizio, da assolversi nel periodo di tempo tra la maggiore età e il compimento dei ventotto anni, compatibilmente con percorso scolastico del cittadino, che non sarà in alcun modo posto in secondo piano. Un apposito articolo della proposta prevede inoltre che, in fase di prima applicazione, l’obbligatorietà del servizio in questione decorra nei suoi effetti dall’anno 2021. Se per la scelta del servizio militare si potranno valutare le diverse opportunità di ferma in vigore al momento dell’emanazione della presente legge, per quanto riguarda il servizio civile questo dovrà essere svolto presso le associazioni nazionali o locali accreditate di protezione civile, secondo modalità che saranno disciplinate da successivi decreti legislativi conseguenti alla presente legge. Il servizio civile o militare sarà svolto nel territorio della propria Regione così da dare forza al territorio di appartenenza attraverso la messa a disposizione di energie umane che a quel territorio già appartengono e, relativamente al servizio civile di protezione civile, la formazione sarà programmata secondo modalità stabilite con deliberazione dalla Giunta regionale. L’articolo 5, infine, stima i tempi funzionali agli apprestamenti finalizzati a determinare le condizioni per l’attivazione del servizio civile o militare obbligatorio e, correlativamente, opera una quantificazione degli oneri – sia correnti che in conto capitale – rapportandola agli adempimenti preliminari alla suddetta attivazione; la copertura finanziaria è disposta a valere sui fondi speciali – di parte corrente e di conto capitale – del bilancio statale?.

?La Prima Commissione consiliare – ha ricordato infine Giorgetti – nella seduta del 14 giugno 2018 ha concluso i propri i lavori in ordine al progetto di legge statale oggi in esame e lo ha approvato a maggioranza, apportandovi alcune modifiche ed integrazioni rispetto alla versione iniziale. Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti dei gruppi consiliari Liga Veneta-Lega Nord, Zaia Presidente, Forza Italia-Alleanza per il Veneto, Fratelli d’Italia-Movimento per la cultura rurale. Hanno espresso voto contrario i consiglieri Fracasso e Salemi del gruppo consiliare Partito Democratico e la componente politica “Liberi E Uguali” del Gruppo Misto. Si sono astenuti i rappresentanti dei gruppi consiliari Alessandra Moretti Presidente, Centro destra Veneto-Autonomia e libertà, Movimento 5 Stelle ed i consiglieri Azzalin e Zottis del gruppo consiliare Partito Democratico?.

La seduta è stata sospesa e riprenderà martedì 4 settembre