Sesta commissione consiglio regionale veneto a Vicenza: “complimenti per operazione palazzo Thiene”

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palazzo Thiene
palazzo Thiene

L’acquisto di Palazzo Thiene, prestigioso immobile palladiano nel cuore del centro di Vicenza, ex sede della Banca Popolare, è, per il consiglio regionale veneto, un segno di rinascita post-pandemica, non solo per la città del Palladio, ma per tutto il Veneto. Questo il significato che la commissione Cultura del Consiglio veneto, riunitasi fuori sede a Vicenza nella sala Bernarda di palazzo Trissino sede dell’amministrazione comunale di Vicenza, ha voluto attribuire con la propria presenza, all’operazione di restituzione al sistema museale cittadino e veneto intrapresa dall’amministrazione comunale di Vicenza.

‘L’acquisto di palazzo Thiene è un’operazione ambiziosa di valenza nazionale, che andava assolutamente fatta”, ha ribadito il presidente del Consiglio regionale del Veneto, unitosi alla sesta commissione insieme al vicepresidente dell’assemblea veneta e ai consiglieri regionali vicentini. “Sede della Banca Popolare di Vicenza, simbolo del patrimonio economico e culturale del territorio ma anche della profonda ferita inferta al tessuto sociale ed economico del Veneto dal crack dell’istituto creditizio – ha sottolineato la presidente della commissione Cultura del Consiglio veneto – ora diventa un luogo-simbolo di ricomposizione sociale e di rinascimento di una città e di un territorio”. “La scelta coraggiosa e unanime degli amministratori vicentini è il segno di un grande progetto di ripartenza, che in mette al centro la cultura e la valorizzazione del patrimonio culturale e del sistema museale. Sarà la cultura a guidarci nel percorso di ripresa e rilancio dopo l’emergenza pandemica, perché è la cultura è linguaggio e bene universale che unisce il mondo”.

Palazzo quattrocentesco ristrutturato da Andrea Palladio nel XVI secolo, su progetto avviato da Giulio Romano, palazzo Thiene rappresenta uno dei gioielli architettonici della Vicenza rinascimentale, scrigno di una inestimabile collezione di opere d’arte (oltre 1200 opere tra quadri, sculture, stampe, ceramiche e oselle veneziane) raccolte nel tempo dalla Popolare di Vicenza. Con l’acquisto formalizzato a giugno per un importo di 4 milioni e 300 mila euro (Iva esclusa) l’amministrazione comunale ha aperto da questo mese palazzo Thiene a cittadini, visitatori e turisti come sede museale. E ora si sta interrogando sulla sua destinazione futura e sulla sua gestione.

La commissione regionale, accolta dal sindaco della città, dal presidente del Consiglio comunale e dal direttore dei Musei Civici di Vicenza ha approfondito con gli assessori al Bilancio, al Patrimonio e alla Cultura dell’amministrazione berica i termini economici dell’operazione, le diverse ipotesi di gestione, l’attesa e controversa acquisizione della collezione di opere d’arte contenute nel palazzo (valutata nell’ordine di 12 milioni di euro e attualmente sottoposta a vincolo di prelazione) nella prospettiva della candidatura della città al titolo di capitale italiana della cultura il 2024, il cui verdetto è atteso per il prossimo 19 ottobre. “Una duplice sfida che valorizza la capacità di progettare e di fare squadra non solo di una città, ma di una intera regione”, ha commentato la presidente della commissione Cultura di palazzo Ferro Fini assicurando il massimo sostegno alla candidatura berica e alla restituzione pubblica di palazzo Thiene.