Sesta commissione Cultura Consiglio veneto al teatro comunale di Vicenza: da “Incontri straordinari” esperienza pilota per ripartire dopo il Covid

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Sesta commissione Cultura Consiglio veneto al teatro comunale di Vicenza
Sesta commissione Cultura Consiglio veneto al teatro comunale di Vicenza

Siamo qui, in platea, per tornare a sederci uno accanto all’altro e sostenere la ripartenza del teatro, come luogo di incontro, di cultura, di benessere sociale e relazionale”. Così Francesca Scatto, presidente della commissione Cultura del Consiglio veneto, ha riassunto il significato della prima seduta ‘esterna’ dei consiglieri regionali dell’undicesima legislatura, svoltasi nel Teatro comunale di Vicenza. Un ritorno a Vicenza, per la sesta commissione consiliare, che già due anni fa aveva scelto il teatro della città berica per presentare i contenuti della nuova legge quadro regionale per la cultura.

Accolti dal presidente della Fondazione Teatro comunale Città di Vicenza Enrico Hüllweck, dal segretario generale Piergiacomo Cirella e dal direttore artistico Giancarlo Marinelli e dall’assessore alla cultura del Comune di Vicenza Simona Siotto, i componenti della commissione – accompagnati dal presidente del Consiglio regionale e dall’assessore regionale alla Cultura – si sono confrontati con il direttore di Arteven Pierluca Donin, con Federico Corona direttore del Teatro Civico di Schio in rappresentanza della rete Teatri Vivi, con Federico Pupo, direttore di ‘Asolo Musica’ e testimone del progetto ‘A casa nostra’, e con Annalisa Carrara, ideatrice e ‘anima’ con lo staff del Comunale del progetto ‘Incontri Straordinari’. Un progetto per la ‘ripartenza’ del teatro, pensato per coinvolgere gli spettatori in una relazione diretta ‘a tu per tu’ con gli artisti, attraverso laboratori di consapevolezza e di scoperta di emozioni, sentimenti, relazioni e linguaggio dell’arte. Tutte risorse indispensabili – come hanno spiegato Cirella e Marinelli – per superare paure, diffidenze e ritrosie delle persone, amplificate dall’isolamento causato dalla pandemia, e per recuperare la dimensione delle relazioni fisiche e della socialità.

Il Teatro comunale di Vicenza, 900 posti e 120 mila spettatori annui pre-pandemia, capofila della rete Teatri Vivi, con il progetto pilota ‘Incontri Straordinari’ (sostenuto dalla Fondazione Cariverona) fa da ‘incubatore’ alla nuova vitalità programmatoria e creativa della rete dei teatri vicentini.

Il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti ha voluto testimoniare con la sua presenza la “giusta e dovuta attenzione” che la Regione, e in particolare la commissione Cultura del Consiglio regionale, intende mostrare al Teatro comunale di Vicenza e al mondo del teatro che “tante eccellenze esprime nel territorio regionale”. “La presenza dei consiglieri regionali e dell’assessore – ha sottolineato il ‘numero uno’ dell’assemblea legislativa regionale – è il segno della volontà di ripartire con i ritmi, le presenze, i contenuti dello spettacolo dal vivo e di recuperare il gradimento del pubblico”.

“Il teatro è luogo ed esperienza di cultura, identità, appartenenza – ha rimarcato l’assessore alla cultura Cristiano Corazzari – Dopo lo strappo violento causato dalla pandemia, ora ci attende un grande lavoro di ricucitura. La ripartenza non sarà facile: serve un grande lavoro di squadra tra istituzioni e mondo della cultura”. La Regione Veneto, ha ricordato Corazzari, è già intervenuta con ristori per gli operatori del mondo dello spettacolo e della cultura e con contributi erogati ai soggetti culturali anche a fronte della mancata realizzazione degli eventi programmati, a causa del lockdown. “E ora è pronta a spendersi per sostenere i progetti e i programmi del mondo della cultura e dello spettacolo volti a ricucire il legame, prezioso e vitale, con il pubblico e le comunità”.

“La cultura non è solo un settore da finanziare, è un programma di crescita e di sviluppo di relazioni e contenuti. Il nostro compito – ha ribadito la presidente Scatto, conducendo i lavori della commissione – è promuovere la crescita di questa dimensione universale del vivere sociale, che appartiene a tutti, perchè costruisce il senso del nostro vivere comune. Il periodo pandemico ha rappresentato anche una opportunità per fermarci e riflettere e individuare orizzonti diversi e più ampi. La nostra attenzione è rivolta a tutte le realtà, piccole e grandi, capaci di esprimere la dimensione dello spettacolo e della cultura come ‘servizio pubblico’, secondo una programmazione coordinata.  E’ questo lo spirito con cui abbiamo voluto sperimentare ‘sul campo’ il progetto ‘Incontri straordinari’, esplorando il rapporto tra teatro e benessere psicologico e l’idea innovativa di investire su nuovi ‘messaggeri’ della cultura. Ed è lo stesso spirito con cui ci accingiamo a dare attuazione, in questa legislatura, alla legge quadro per la cultura, approvata dal Consiglio veneto nel 2019: quel testo deve diventare l’architrave di una politica culturale volta a dare nuovo impulso alla qualità artistica e alla ‘disseminazione’ culturale, nel senso più ampio del termine, in tutto il territorio veneto”.

“Il nostro impegno – ha aggiunto la vicepresidente della commissione, Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo) – oltre all’indispensabile aiuto economico, sarà quello di sostenere l’avvio di un sistema virtuoso, di una filiera creativa, che metta in rete le tante realtà ed esperienze del mondo della cultura e dello spettacolo, valorizzando esperienze e competenze meno note ma non per questo meno valide”.

“Il teatro non è solo una fabbrica di emozioni, è un sistema potente di relazioni, socialità, vita”, ha voluto sottolineare Alberto Villanova (ZP), presidente della commissione Cultura nella scorsa legislatura e promotore della nuova legge quadro per la cultura e dell’accordo tra Teatro stabile del Veneto e Arteven per la circolazione delle produzioni teatrali. “Il nostro compito, ora – ha ribadito – è aiutare la ripresa dell’intero comparto e farlo crescere come sistema capillare e diffuso, che opera nell’interesse di tutta la comunità del Veneto e dell’economia culturale della regione”.

“L’iniziativa del Teatro comunale di Vicenza – ha aggiunto il consigliere vicentino Giacomo Possamai, capogruppo del Pd in Regione- rappresenta una sfida ad inventare nuovi modi e nuove opportunità per riportare la gente a teatro. A noi politici e alla Regione compete la responsabilità di accompagnare questo investimento creativo, riponendo fiducia nelle potenzialità del comparto e dando gambe alla nuova legge regionale sulla cultura”.

Un impegno condiviso anche da Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione: “Dopo 16 mesi drammatici di distanziamento fisico e isolamento sociale il progetto ‘Incontri Straordinari’ – ha affermato – testimonia la capacità creativa e innovativa del teatro di andare verso i cittadini e di avvicinare le periferie, promuovendo cultura, dialogo e formazione. Una capacità che va riconosciuta e premiata, con il sostegno anche della politica”.