L’emergenza sanitaria ha innescato una profonda crisi economica di lunga durata dalla quale non sarà facile uscirne – si legge nella nota che pubblichiamo sul problema degli sfratti a firma del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea -. Uno scenario difficile, reso ancora più preoccupante dalla guerra in Ucraina.
Guerra che non viene affrontata dai governi europei, tutti in ambito Nato, con effettive azioni di pace ma con una partigianeria pericolosa e subordinata agli interessi statunitensi. Effetto indotto sarà anche un ulteriore impoverimento delle fasce più fragili del nostro paese.
Il dato certo è che sono cresciute in maniera allarmante le diseguaglianze, le persone e famiglie in povertà conclamata e a rischio della medesima. In Italia rispetto al pre-pandemia aumentano di 1 milione le persone in stato di povertà assoluta, arrivando a 5,6 milioni, pari a 2milioni di nuclei familiari.
Le famiglie numerose le più colpite: sono in stato di povertà assoluta il 20,5% delle famiglie con 5 e più componenti, l’11,2% di quelle con quattro, l’8,5% se si è in tre.
Peggiorano notevolmente e condizioni di vita dei lavoratori “poveri”, cioè occupati stabilmente ma a rischio di povertà. Aumentano dal 5,5% al 7,3% i lavoratori occupati in stato di povertà assoluta.
Stabile al 19,9% il dato delle persone in cerca di occupazione.
Ciò aggrava drammaticamente l’emergenza abitativa, (emergenza cronica da oltre 20 anni). Oggi vivere in affitto determina una ulteriore condizione di fragilità sociale tanto che le 856.000 famiglie povere rappresentano il 43% di quelle che vivono in affitto! (dati Istat 2020)
L’impoverimento descritto, l’allargamento della povertà assoluta conclamata o a suo rischio, si innesca sul fronte del versante casa come una catastrofica frana in un terreno già in smottamento. L’inflazione e il rincaro fino al 100% delle utenze domestiche ci dicono che la prospettiva è quella di una sempre maggiore difficoltà, se non impossibilità, di sostenere un affitto nel mercato privato, nonché di onorare il mutuo contratto anni fa.
Una situazione casa che si aggraverà perché dopo l’assenza decennale di politiche sul fronte abitativo anche il Governo Draghi poco ha fatto per contenere gli effetti del lock down sul mondo dell’inquilinato, niente a fatto sul fronte strategico di un piano straordinario di investimenti adeguato al bisogno casa.
La scelta scellerata di non prorogare il blocco dell’esecuzione degli sfratti, nonostante la grave crisi economica e l’impoverimento delle fasce sociali più deboli, si traduce in circa 130.000 /150.000 sfratti per morosità incolpevole che verranno eseguiti nei prossimi giorni e mesi.
Una ripresa generalizzata dell’esecuzione di sfratti per morosità incolpevole che non può che aprire scenari di gravissima tensione sociale e di disperazione per quelle famiglie che saranno buttate in mezzo alla strada.
PNRR, PINQUA ecc. sono la prova della mancata volontà di affrontare il bisogno casa per chi oggi casa non l’ha. La priorità, lo abbiamo sempre detto insieme alle organizzazioni dell’inquilinato, ai movimenti e sportelli casa, è un piano straordinario casa che in tempi certi aumenti gli alloggi di edilizia economica e popolare in maniera corrispondente al bisogno.
Quindi aumento del patrimonio comunale a consumo di suolo zero con il recupero immediato dell’edilizia dismessa e abbandonata da anni compatibile con residenza, e sua assegnazione al patrimonio comunale ERP, nonché L’assegnazione immediata degli appartamenti ERP vuoti da anni in attesa di manutenzione. Inoltre garantire il passaggio da casa a casa tramite il ripristino delle commissioni prefettizie per la programmazione degli spazi e il finanziamento di un piano per acquisto o disponibilità di alloggi dei vari Enti, al fine dell’assegnazione alle famiglie sotto fratto.
Ci vuole al fondo un piano straordinario corrispondente al bisogno di centinaia di migliaia di famiglie in graduatoria comunale da anni per l’assegnazione di un alloggio, e per quelle che verranno sfrattate.
Ma come difendere le famiglie sotto sfratto oggi, quando questo piano straordinario i governi non vogliono fare ?: sostenere le famiglie sotto sfratto, presidiare gli sfratti, rompere l’isolamento a cui queste famiglie sono condannate per la latitanza delle amministrazioni locali – che cercano di ignorare il fenomeno -, sono pratiche che gli sportelli casa già fanno. E’ fatica e chiede molta militanza.
Oggi inoltre – strategicamente – c’è uno strumento poco conosciuto che può e deve essere agito, ed è la petizione all’ONU. Questo ricorso può ottenere l’intervento dell’ONU e la sospensione dello sfratto quando nel nucleo familiare ci siano persone anziane, malate o portatori di handicap.
Lanciamo una campagna per ottenere un numero significativo di interventi dell’ONU perché questa potrà essere la strada per imporre una attenzione che oggi Governo e Parlamento non hanno.
Questo l’obiettivo dell’assemblea di mercoledì 20 aprile, ore 21, in diretta streaming. Ne parliamo con:
Monica Sgherri, responsabile Casa del PRC: “Crisi sanitaria e crisi economica ma il bisogno casa rimane senza investimenti. Come riprendere l’iniziativa per fermare macelleria sociale”;
Massimo Pasquini, centro studi Unione Inquilini: “PINQUA E PNRR: mancanza di risorse per superare il bisogno casa e contrastare l’emergenza sfratti”;
Alessandro Scassellati, Transform: “Petizione all’ONU per bloccare gli sfratti. Come fare”;
Stefano Portelli, rete sciopero degli affitti;
Hanno assicurato il loro intervento i rappresentanti degli sportelli casa Giulia Pezzella, Sportello solidale Roma – Sandro Targetti, resistenza casa Firenze, Fabrizio Baggi, Segr.regionale PRC Lombardia – Antonio Curru, sportello Casa U.I. Messina, – Fabio Cochis sportello Bergamo, – Fiorenzo Fasoli, Sportello sociale Verona – Roberto Morea. Transform Roma – Daniela Ruffini, Sportello sociale Padova.
Conclude Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista