Shadow banking, Il Sole 24 Ore: “Nel sistema bancario ombra il 47% delle attività finanziarie”

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Shadow banking

Lo Shadow banking tiene in ansia banche centrali e organismi di Vigilanza internazionali che temono i rischi per il sistema finanziario. Si tratta del fenomeno relativo a determinati player finanziari, tra cui private equity, assicurazioni, hedge fund, family office, fondi di private debt che sfuggono alla vigilanza diretta delle banche centrali.

Secondo alcuni dati relativi al 2022 – e citati da Il Sole 24 Ore oggi in edicola – risultano fuori dai radar asset per 218mila miliardi di dollari.

Nell’articolo “Nel sistema bancario ombra il 47% delle attività finanziarie” Alessandro Graziani scrive: “Secondo l’ultimo rapporto annuale del Financial Stability Board (Fsb), il totale degli asset riconducibile alle Non Bank Financial Intermediation (NBFI) – nominativo più corretto per definire il cosiddetto shadow banking – era pari a fine 2022 a 218 trilioni di dollari e rappresentava il 47% del totale delle attività finanziarie globali. Un livello che è più che raddoppiato rispetto al 2009, ai tempi dell’ultima grande crisi finanziaria globale, quando gli asset degli NBFI era di 87 trilioni.

L’Eurozona non è tra le giurisdizioni di maggiore prosperità in valore assoluto per lo shadow banking, ma il trend di crescita è analogo alla media globale con asset più che raddoppiati in 14 anni: dai 15 trilioni del 2008 ai 32 trilioni del 2022.

I dati assoluti degli asset gestiti dagli NBFI destano certamente clamore, ma le preoccupazioni maggiori per le Autorità di Vigilanza arrivano dalla versione più ristretta dello shadow banking (narrow measure, secondo la definizione del FSB), che esclude dal conteggio le attività che fanno capo a fondi pensione, assicurazioni e Ofi (Other financial institutions). Secondo un recente report di S&P Global il cosiddetto sistema finanziario ombra “ristretto” deteneva a fine 2022 ben 63 trilioni di attività finanziarie, cifra che equivale al 78% del Pil mondiale. Nel 2009, sempre secondo i dati di S&P Global, l’importo era ben più contenuto: 28 trilioni di dollari, pari al 68% del Pil globale”.

E ancora: “L’esplosione degli asset finanziari fuori dal controllo delle Vigilanze bancarie è diventato più pericoloso a livello sistemico dopo l’impennata dei tassi di interesse degli ultimi due anni. E i rischi potrebbero non restare confinati nello shadow banking ma contagiare il sistema bancario poiché, come sostiene S&P Global, «l’esposizione delle banche tradizionali verso le banche ombra non è limitata come potrebbe apparire, per cui bisognerà tenere d’occhio nel corso dell’anno 2024 il modo in cui le banche e le autorità di regolamentazione gestiscono le loro esposizioni dirette e indirette verso lo shadow banking»”.

La firma de Il Sole riferisce anche che l’allerta si sta intensificando negli ultimi mesi tra le istituzioni interessate. A fine luglio, in occasione della riunione del G20 finanziario in Brasile, il Financial Stability Board stesso ha inviato una lettera a ministri dell’economia e ai banchieri centrali.

Fonte: Il Sole 24 Ore