C’è un modo semplice per coniugare viaggio e salute: la passeggiata nei boschi, in Giappone Shinrin Yoku. Tanto si parla di ‘bagni di foresta’.
Nel XII secolo Ildegarda di Bingen, monaca benedettina, mise per iscritto le sue conoscenze sulle virtù terapeutiche delle piante. Per Ildegarda, esiste una forza vitale verde che chiamava ‘viriditas’, una forza che agisce nelle piante e in tutti gli esseri viventi ed è ciò che sviluppa il legame curativo tra uomo e natura.
“L’uomo contiene in sé il cielo e le altre creature. È uno e tutte le cose sono nascoste dentro di lui”. L’Uomo è parte della Natura e da questa attinge ciò che lo completa.
Oggi queste intuizioni hanno una spiegazione scientifica.
Secondo il biologo Edward O. Wilson, in noi esiste, innata, una certa ‘biofilia’. L’‘effetto biofilia’ è il bisogno di stare a contatto con la Natura, di ammirare un paesaggio, di guardare un tramonto o il sorgere del Sole. La Natura non è solo il nostro ambiente primordiale. Dalla Natura abbiamo tratto non solo gli alimenti per nutrirci e l’aria per respirare, ma anche altre sostanze indispensabili per vivere bene. Quando non siamo a contatto con la natura per troppo tempo queste sostanze importanti vengono meno, creando scompensi. E ci si ammala.
Stare a contatto con la Natura fa stare bene. Lo si sente a livello intuitivo. Ma quella che sembra solamente una sensazione, ora è un fatto scientificamente provato. Studi hanno dimostrano i potenti effetti terapeutici della natura. Le piante comunicano con il nostro sistema immunitario, rafforzando le nostre difese e mantenendoci in salute. Un giorno passato in un bosco determina un aumento di cellule sane nel nostro corpo che resta per oltre una settimana. Dalle piante non riceviamo solo ossigeno o alimenti, ma anche altre sostanze chiamate ‘terpeni’, un gruppo molto grande di sostanze vegetali costituite da quasi 40.000 composti.
È stato un errore considerare per tanto tempo l’organismo umano come qualcosa di isolato dal proprio habitat naturale. Il nostro sistema nervoso non comunica solo con gli altri organi del corpo e del cervello ma anche con il mondo esterno. Quando attraversiamo un bosco, il nostro spirito vitale interagisce con quello del bosco e si completa.
Camminare nel bosco non è solo un piacere, è un dovere al quale assolvere per il nostro benessere olistico. Camminare sempre di più in mezzo alla natura completa i nostri fabbisogni organici. Camminare nel bosco è un viaggio terapeutico.
Le passeggiate salutari nel bosco sono in Giappone il shinrin yoku. Secondo la filosofia Zen siamo tutti connessi al mondo naturale in senso emotivo, spirituale e fisico. L’allontanamento dell’Uomo dal suo habitat naturale è avvenuto soltanto nell’ultimo secolo. Abbiamo vissuto per millenni a contatto diretto con la natura prevalentemente in piccoli villaggi. Oggi invece gran parte della popolazione risiede in grossi agglomerati urbani.
Le nuove tecnologie ci vogliono sempre connessi con il resto del mondo, ma la vita compulsiva e caotica delle città ha portato a un malessere tutto moderno: lo stress.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito lo stress l’epidemia del XXI secolo.
Più siamo stressati e più ci ammaliamo. Lo stress è causa di infarti, ictus e tumori, depressione.
Attraverso gli studi svolti in Giappone, è stato dimostrato che le camminate nel bosco rafforzano le difese immunitarie, riducono lo stress, alleviano l’ansia e la depressione. Agiscono positivamente sul nostro sistema nervoso parasimpatico diminuendo la presenza del cortisolo nel sangue, definito appunto l’ormone dello stress.
Questi risultati non sono dovuti alla bellezza e serenità dei luoghi naturali, ma alle sostanze prodotte dalle piante stesse e che si diffondono nell’aria, terpeni e fitonciti. Passo dopo passo, respiro dopo respiro, svolgiamo la nostra terapia forestale.
“Non c’è medicina che possa influenzare la vostra salute generale in modo più diretto di una passeggiata in una splendida foresta”, afferma Qing Li nel libro Shinrin Yoku. Immergersi nel bosco. Il metodo giapponese per coltivare la felicità e vivere più a lungo’. Qing Li, immunologo e Presidente della Società Giapponese di Medicina Forestale, è stato il primo studioso della terapia forestale, poi riconosciuta dal sistema sanitario nazionale.
Oggi in Giappone sono mappate 62 foreste terapeutiche.
Dal Giappone alla Corea. E in Italia?
In Italia la terapia forestale non viene ancora riconosciuta dalla medicina ufficiale, ma da più parti si stanno conducendo studi sperimentali a conferma di quanto già dimostrato dalla scienza in Giappone e nelle altre nazionalità nelle quali è praticata.
Alla fine, però, in Italia se ne parla davvero troppo poco.
Occorre una politica visionaria sappia mettere davvero al centro dell’attenzione il benessere dei cittadini.
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Fonte: Sito di Meritocrazia Italia