Sia pace “giusta” a Gerusalemme, in Palestina, in Israele: la società civile vicentina, colpita dalle violenze che si susseguono in questi giorni, esprime profonda preoccupazione per la martoriata terra di Palestina.
- La sospensione delle tanto attese elezioni, previste per il 22 maggio
- la provocazione di gruppi radicali di coloni israeliani, in marcia verso i quartieri palestinesi della città vecchia
- la decisione di impedire ai palestinesi di raggiungere la Spianata della Moschea per la preghiera del Ramadan
- la decisione di espellere decine di famiglie palestinesi dal quartiere di Sheikh Jarrah
hanno generato una escalation di violenze immediatamente estese in altre città israeliane e palestinesi, fino ai lanci di razzi dalla Striscia di Gaza e la conseguente azione militare israeliana.
Tutto ciò dimostra quanto sia indispensabile che le Nazioni Unite, l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America non si fermino alle dichiarazioni di condanna e al richiamo alle parti di fermare la violenza, ma prendano posizione per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia che subisce il popolo palestinese.
La violenza e l’odio crescenti avvelenano anche il popolo israeliano, prigioniero in questa impasse e incapace di riconoscere l’altro.
C’è solo un modo per mettere fine alle terribili violenze che stanno insanguinando Gerusalemme e la Terra Santa: riconoscere ai palestinesi la stessa dignità, la stessa libertà e gli stessi diritti riconosciuti agli israeliani.
La società civile vicentina chiede che l’Italia si faccia promotrice di un’azione diplomatica verso le Nazioni Unite, l’Unione Europea e i capi di governo, un’azione che porti immediatamente al cessate il fuoco e al rispetto del diritto internazionale.
Si fermi questa nuova ondata di violenza:
- intimando ad Hamas la cessazione del lancio dei razzi; al governo israeliano la cessazione dei bombardamenti, la rimozione dell’assedio di Gaza, il blocco di qualsiasi ritorsione contro la popolazione della Striscia di Gaza
- impiegando tutti gli strumenti politici, diplomatici e del diritto internazionale per annullare l’espropriazione delle case a Gerusalemme Est e per impedire la costruzione di nuovi insediamenti
- ottenendo che l’Autorità Nazionale Palestinese organizzi e garantisca libere elezioni in Palestina con la verifica di osservatori internazionali indipendenti
- agendo in sede ONU per l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, che permetta ai due Stati di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità.
Attuale risuona il monito di don Lorenzo Milani:
“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”
Per questo la società civile vicentina invoca una pace basata sulla giustizia, che sola può garantire il futuro ai due popoli.
Per informazioni e adesioni al Presidio (che debbono pervenire entro mercoledì 19 maggio):
- Miriam: miriamgagliardi53@gmail.com
- Danilo: andriollodanilo@gmail.com
- Luigi: luigi.poletto@virgilio.it
Comitato Vicentino per la Liberazione dei prigionieri politici palestinesi
Anpi – Arci Servizio Civile – Cgil – Da Adesso In Poi – Fornaci Rosse – Pax Christi – Mir Progetto Sulla Soglia – Salaam Ragazzi Dell’olivo