Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, annuncia che è in arrivo a giorni una ordinanza contro lo spreco dell’acqua per contrastare la siccità.
“Ci stiamo lavorando – ha detto il governatore all’Ansa -. Ho sempre la speranza che arrivi la pioggia, ma nel frattempo faccio un appello ai veneti affinché non sprechino risorse idriche.
Si eviti di innaffiare giardini. Non voglio arrivare a consigliare di tenere in considerazione quante volte si deve usare lo sciacquone d’acqua, come ha fatto qualcuno, ma si capisce da soli che meno acqua usiamo meglio è. Tra le alternative per il recupero di acqua, se la siccità dovesse permanere in Veneto, non escludo l’impiego di impianti di desalinizzazione dell’acqua di mare.
Abbiamo una risorsa, il mare, che non dobbiamo più guardare distrattamente – ha osservato -. Bisogna però capire quanto ci costerà il bilancio energetico, perché trasformare l’acqua salata in acqua dolce richiede energia. Ma se riusciamo, anche con le fonti rinnovabili, mettere in piedi un sistema che ci porta ad un’economia circolare, perché no? Lo fanno gli israeliani, lo fanno altri paesi città come Dubai dove ci sono giardini, palme e tutto ciò è sostenuto dalla desalinizzazione”.
Non la pensa allo stesso modo Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale: “Non è con le ordinanze del presidente Zaia che si risolve la siccità in Veneto, ormai diventata una vera e propria emergenza continua.
L’amministrazione regionale è anche qui in ritardo e continua a rimandare il coordinamento degli investimenti relativi alle infrastrutture in grado di trattenere l’acqua. Il regime idrologico è cambiato assai negli ultimi vent’anni e il dimensionamento dei bacini è divenuto inadeguato.
Lo sapevamo da tempo, ma poco si è fatto per evitare gli sprechi, come ha fatto presente il Codacons con il suo esposto, e per limitare l’impermeabilizzazione dei suoli. Il Veneto, e tutta l’Italia, trattiene solamente il 10% dell’acqua piovana, contro il 50% della Spagna. Se nella stagione autunno-invernale non si accumulano le piogge che cadono in pochi giorni, nel nostro territorio non si potrà certo gestire il fenomeno della perdurante siccità.
Tra le proposte – osserva Lorenzoni – va bene pulire gli invasi idroelettrici, come finalmente chiede Zaia, ma si deve procedere speditamente a realizzare specifici invasi di adeguate dimensioni. Tuttavia, la costruzione di questi (e di tutte le altre opere) richiede degli anni: la parola chiave, dunque, è programmazione, per non farsi trovare costantemente impreparati. Peraltro, il Piano Nazionale Strategico per contrastare la siccità è del 2014. In nove anni, in Veneto, cosa è stato fatto“?