La Siccità in Veneto non dà tregua in questa torrida estate 2022. Le alte temperature che stanno interessando anche le regioni del Nord Italia non aiutano e alla politica, per il momento, non resta che intervenire con provvedimenti urgenti che limitano l’utilizzo dell’acqua, orientando all’eliminazione di sprechi dell’importante risorsa.
Per questo motivo, oggi, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato un’ordinanza con la quale vengono assunte ulteriori misure di gestione della risorsa idrica e per la salvaguardia della salute pubblica.
In particolare viene concessa l’autorizzazione di deroga al Deflusso Minimo Vitale. Ovvero, al quantitativo di acqua rilasciata da una qualsiasi opera di captazione sull’asta di un qualsiasi corso d’acqua in grado di garantire la sua naturale integrità ecologica.
Inoltre, i sindaci dei comuni del Veneto, oltre a controllare il fenomeno, potranno a loro volta adottare ordinanze locali per diminuire gli sprechi, ad esempio arrivando a disporre la chiusura delle fontane pubbliche.
Come informa un comunicato della Regione, “il documento mette in evidenza che c’è un generale peggioramento del quadro complessivo”. A quanto si apprende le situazioni peggiori si hanno nei distretti del Brenta e del territorio orientale del Veneto. Il Po e l’Adige, come il Piave, il Livenza e il Tagliamento, fanno registrare riduzioni delle rispettive portate (anche al di sotto di 50 mc/sec), con ripercussioni sulla rete idrica di superficie.
“In tale contesto l’ordinanza, pertanto, ha l’obiettivo di garantire la dotazione idrica presente nei bacini e nei fiumi per il fabbisogno umano ed irriguo, fornendo contemporaneamente anche delle risposte efficaci al mondo agricolo che sta subendo un periodo di grande sofferenza per il reperimento dell’acqua e la conseguente irrigazione delle terre”.
Una considerazione in linea con quanto evidenziato ai ministri dell’Agricoltura dei 27 Stati Membri dell’Unione Europea che in questo mese hanno discusso della situazione economica del settore agricolo nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Uno scambio di opinioni ha riguardato le prospettive di raccolto per quest’anno, tenendo conto delle conseguenze della siccità estrema di questa torrida estate.
Tornando al provvedimento di Zaia, ecco cosa prevede: “Riveste particolare rilievo l’autorizzazione alla deroga al Deflusso Minimo Vitale che, nel rispetto delle condizioni poste dall’Osservatorio per la risorsa idrica del bacino Distrettuali del Po e delle Alpi Orientali, consentirà di adottare nuove strategie nell’utilizzo della risorsa.
Inoltre attribuisce ai Sindaci veneti la funzione di controllo e di adottare, a loro volta, ordinanze locali anche finalizzate a continuare a tenere spente, laddove sia possibile, le fontane pubbliche”.
Sul tema siccità in Veneto si registra inoltre un intervento del consigliere regionale Giulio Centenaro, dell’intergruppo lega-Liga veneta. “A incidere sulla carenza d’acqua sono anche le perdite degli acquedotti: il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ha stimato nei giorni scorsi che il 41% della quota di acqua a uso civile sia dispersa dalle reti”, ha detto.
Secondo Centenaro una parziale soluzione sarebbe di “mettere in funzione dei dissalatori per desalinizzare acqua di mare o acque variamente salmastre, rendendo così disponibile l’acqua filtrata ad uso delle attività umane”.