Lavoro in Veneto: sicurezza e formazione al centro del dibattito. Gli interventi regionali e gli appelli della politica

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Negli ultimi giorni, il tema del lavoro in Veneto ha registrato importanti sviluppi, sia sul fronte della sicurezza che su quello della formazione. Tuttavia, le novità regionali arrivano in un contesto nazionale segnato da tre morti sul lavoro nel giro di poche ore, riaccendendo il dibattito sulla necessità di interventi concreti per garantire la sicurezza dei lavoratori.

In particolare, uno di questi tre decessi si è verificato proprio in Veneto

Sicurezza sul lavoro: calano i decessi, ma servono investimenti

A Venezia si è riunito nelle scorse ore il Comitato Regionale di Coordinamento delle Attività di Prevenzione e Vigilanza in Materia di Salute e Sicurezza sul Lavoro, presieduto dall’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin. Durante l’incontro è stato evidenziato un trend in calo degli infortuni mortali, con 23 decessi registrati nel 2024 rispetto ai 41 del 2023.

Tra le principali misure adottate dalla Regione, spicca un bando da 4 milioni di euro destinato alle aziende del settore metalmeccanico per il miglioramento della sicurezza dei macchinari. Inoltre, è stato illustrato il Piano 2025-2027, che prevede nove aree di intervento, tra cui il rafforzamento delle risorse per la sicurezza, il potenziamento della formazione e un nuovo approccio basato sul concetto di “equità” (leggi qui).

Apprendistato e occupazione giovanile: nuovi investimenti regionali

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Valeria Mantovan, assessore Lavoro Regione Veneto

Sul fronte della formazione, l’assessore al Lavoro Valeria Mantovan ha ribadito l’importanza dell’apprendistato come strumento per l’occupabilità giovanile. La Regione, infatti, ha investito 50 milioni di euro negli ultimi dieci anni, di cui 10 solo nell’ultimo avviso, per percorsi formativi mirati e in linea con le esigenze del mercato.

Un’ulteriore iniziativa riguarda il bando “Giovani Energie in Azione”, finanziato con 8 milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo Plus, finalizzato a supportare i giovani nell’ingresso nel mondo del lavoro. Il programma prevede due linee di intervento: la prima dedicata all’occupabilità giovanile, con corsi di formazione e orientamento, e la seconda alla creazione di reti di collaborazione tra enti pubblici e privati.

La denuncia di Rifondazione Comunista: “Serve il reato di omicidio sul lavoro”

Di fronte all’ennesima strage silenziosa nei luoghi di lavoro, Rifondazione Comunista ha espresso una posizione dura, chiedendo l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Secondo il partito, il governo attuale ha introdotto pene severe per reati minori, mentre sulla sicurezza dei lavoratori non interviene con misure adeguate. “Serve una rete capillare di controlli e ispettori, invece di continuare a destinare fondi pubblici all’acquisto di armi”, si legge in una nota.

Camani (Pd): “Urgente una nuova legge regionale sulla sicurezza”

A intervenire sul tema è anche la consigliera regionale del Pd Vanessa Camani, che ha espresso sgomento per gli ennesimi incidentei sul lavoro. Camani ha chiesto un’azione legislativa immediata, partendo dalla proposta di legge già presentata per la tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.