?Non è un tormentone estivo e nemmeno una boutade da ombrellone: proporre il rispristino della leva obbligatoria significa segnare il passaggio dalla cultura dei diritti a quella dei doveri: un passaggio epocale, un cambio di marcia, una rivoluzione?. Sono le parole – in una nota stampa – della Capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto Silvia Rizzotto, tra i firmatari della proposta di legge statale n. 37 volta a istituire il servizio civile o militare obbligatorio, testo licenziato dalla Prima commissione consiliare nella seduta del 14 giugno scorso.?Come ha dichiarato in questi giorni il Presidente dell?Associazione Nazionale Alpini, il trevigiano Sebastiano Favero – ribadisce Rizzotto – è arrivato il momento di ?tornare a seminare nelle nuove generazioni il senso della responsabilità verso il bene comune?. Sono parole importanti, quelle che giungono dall?organo di vertice di ANA, da anni impegnata su questo fronte. Sono importanti perché trasmettere ai nostri ragazzi la cultura del dovere, attraverso la divisa o nell?ambito della protezione civile o del volontariato, significa gettare una testa di ponte verso la costruzione di una nuova comunità nazionale i cui valori fondanti e imprescindibili sono quelli dell?identità e della responsabilità?.
?La proposta di legge statale di iniziativa regionale che ha ricevuto il primo via libera dalla Commissione consiliare va in questo senso – sottolinea la Capogruppo – ovvero verso il ripristino di un periodo di ferma obbligatoria dopo la graduale sospensione della leva, e conseguentemente anche del servizio civile obbligatorio alternativo, che risale ormai a una legge dello stato del 2000. A distanza di diciotto anni, il progetto di legge mira a ripristinare la scelta tra servizio civile o militare da assolversi per un periodo di otto mesi, tra i diciotto e i ventotto anni e in maniera paritaria per uomini e donne, nel territorio della propria Regione e per quanto riguarda il servizio di protezione civile, secondo modalità stabilite dalla Giunta regionale?.
?La possibilità di essere addestrati alla difesa militare e alla difesa civile e di poter intervenire in maniera sistematica, uniforme e coerente nei casi di allarme e di emergenza – conclude Rizzotto – devono rappresentare il nuovo caposaldo e il nuovo imperativo delle giovani generazioni che intendono diventare compiutamente mature?.