Sicurezza nei cantieri, seminario Spisal ULSS 8 Berica e ULSS 7 Pedemontana: “Edilizia rimane uno dei settori più a rischio”

525
Infortuni sul lavoro
Infortuni sul lavoro: in Veneto trend in calo, ma ancora molta strada da fare

Si scrive #PMP07, si legge Piano Mirato di Prevenzione in Edilizia: è l’iniziativa messa a punto dalla Regione Veneto nell’ambito del programma di prevenzione Vivo Bene, che ha visto nei mesi scorsi l’organizzazione di un ciclo di sette seminari territoriali sul tema, con contenuti di grande rilevanza per il mondo delle professioni tecniche e del comparto delle costruzioni, finalizzati a individuare nuove strategie di monitoraggio dei sistemi di sicurezza e prevenzione degli incidenti nel settore delle costruzioni.

Proprio Vicenza ha ospitato questo pomeriggio, presso il centro congressi di Confartigianato Vicenza, l’incontro conclusivo organizzato in modo congiunto dagli Spisal dell’ULSS 8 Berica e dell’ULSS 7 Pedemontana, in sinergia con la cabina di regia regionale.

«L’obiettivo – spiegano la dott.ssa Eugenia Priante e la dott.ssa Lucia Pavanati, direttori rispettivamente degli Spisal dell’ULSS 8 Berica e dell’ULSS 7 Pedemontana – è sviluppare azioni volte al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei e mobili. In particolare l’evento è stato un’importante opportunità per i professionisti del settore per approfondire le tematiche legate alla sicurezza sul lavoro e contribuire attivamente alla diffusione delle nuove strategie preventive nel comparto delle costruzioni. L’iniziativa di prevenzione per gli anni 2023-2025 punta infatti in particolare alla valorizzazione del ruolo delle professioni tecniche, tenendo in considerazione i rapporti sia con i committenti, sia con le imprese, per l’apporto fondamentale che le stesse sono chiamate a fornire nel garantire adeguate condizioni di tutela nella progettazione e realizzazione delle opere edili e di ingegneria civile».

Durante l’incontro, che ha visto la partecipazione di circa 200 operatori e professionisti provenienti dalle parti sociali e datoriali del settore, sono state presentate le nuove modalità previste in materia di prevenzione infortuni e controllo dei cantieri destinate a committenti, responsabili dei lavori, coordinatori per la progettazione e coordinatori per l’esecuzione dei lavori. Sono stati inoltre illustrati gli strumenti di autocontrollo finalizzati a richiamare gli obblighi specifici in materia di salute e sicurezza nei cantieri e a verificare il corretto adempimento agli stessi.

«Le dinamiche di incidenti che riscontriamo più spesso – spiega ancora la dott.ssa Priante – riguardano prevalentemente il rischio di caduta dall’alto dove gli esiti, qualora non mortali, comportano comunque prognosi estremamente severe e frequentemente invalidanti. Come Spisal, la nostra attività di vigilanza va intesa soprattutto nell’ottica di supportare le aziende per adottare tutte le misure di sicurezza possibili».

A questo riguardo, gli Spisal delle aziende socio-sanitarie vicentine richiamano l’attenzione su alcune fondamentali misure essenziali di prevenzione che tuttavia non sempre vengono rispettate, soprattutto rispetto ai tre rischi principali presenti nei cantieri. In primis, per il già citato rischio di caduta dall’alto, la predisposizione di accessi in quota sicuri (es. scale adeguatamente vincolate o trattenute da altra persona), la valutazione della calpestabilità delle coperture (es: lastre in cemento amianto non sopportano il peso di una persona) e il posizionamento di parapetti su tutti i lati prospicienti il vuoto.

Per il rischio di elettrocuzione, dovuto alla presenza di linee elettriche aeree con cavi nudi soprastanti la zona di cantiere, è inoltre necessario far disattivare sempre la linea oppure proteggerla con barriere ovvero impedire lavorazioni nelle vicinanze.

Infine, per il rischio di seppellimento durante le attività di scavo o sbancamento è necessario garantire scarpate di pendenza adeguata o armature del fronte dello scavo per impedire franamenti.

«Quando questi requisiti di sicurezza vengono meno – sottolinea la dott.ssa Lucia Pavanati -, generalmente questo avviene per una sottostima del rischio, per la fretta o per dimenticanza: si tratta dunque da un lato di sensibilizzare tutti gli operatori all’interno dei cantieri sull’importanza di queste misure, dall’altro di creare degli strumenti affinché questi rischi siano effettivamente valutati e correttamente gestiti, attraverso le specifiche figure alle quali la normativa assegna precisi compiti, a partire dal committente per passare dai Coordinatori per la Sicurezza ed arrivare al Datori di lavori ed ai Preposti dell’impresa esecutrice dei lavori».