Nella nostra intervista video pubblicata in copertina poniamo al questore di Vicenza e provincia, dr. Paolo Sartori (qui l’azione del questore dal suo insediamento nell’incarico ndr), domande sulla sicurezza e sulla sua percezione, sulle cause scatenanti i reati, sui reali o accentuati timori di una città, e una provincia, tra le più tranquille d’Italia in base ai dati reali, ma non per questo meno meritevole di attenzione in base ai suoi standard.
Di seguito elenchiamo le domande che gli abbiamo posto e lasciamo a voi ascoltare e valutare le sue risposte che saranno oggetto di approfondimenti del tema sicurezza e sua percezione sul prossimo numero di ottobre-novembre di VicenzaPiù Viva.
Domanda 1 La sicurezza è compito essenziale delle forze dell’ordine, coordinate operativamente dal questore in materia di ordine e sicurezza pubblica, anche se c’è spesso confusione tra i vari soggetti che sono chiamati a contribuire alla tranquillità del cittadino. Ci può chiarire una volta per tutte ruoli e compiti dei vari soggetti interessati?
Domanda 2 Come per le temperature in cui c’è una distinzione tra quelle misurate tecnicamente e quelle percepite dalle persone, anche per la sicurezza è ormai usuale distinguere tra quella fotografata dai dati e l’altra, tipicamente peggiore e che condiziona i cittadini che percepiscono, appunto, una minaccia maggiore alla propria tranquillità vuoi per la maggiore informazione oggi esistente vuoi per la vecchia massima che la condiziona e cioè che il male fa più notizia del bene. Anche in questo caso può dare delle indicazioni su come distinguere la realtà dalla percezione anche a Vicenza e nel Vicentino?
Domanda 3 Dal suo arrivo a Vicenza si è notato un accentuarsi delle azioni di prevenzione e repressione dei vari tipi di reati. Può farci una fotografia della situazione ad oggi per le loro varie tipologie?
Domanda 4 È indubbio che al centro delle cronache, non solo cittadine, ci siano spesso gli immigrati più o meno regolari e le vicende di cui sono protagonisti sia per fatti commessi sia anche solo per il vederli in città dedicarsi all’accattonaggio, più o meno insistente, oppure vivere per strada, magari accanto a monumenti. Come operano i suoi uomini e quelli delle altre forze dell’ordine per questi fenomeni? C’è un ruolo attivo da parte della polizia locale?
Domanda 5 Dai suoi dati quanti di questi soggetti, percentualmente, delinquono per, diciamo, propensione e quanti perché, rimasti fuori dalla vita lavorativa e sociale per vari motivi, sono più facile preda di chi organizza e sfrutta la manovalanza per atti malavitosi?
Domanda 6 Oltre alle indispensabili azioni di polizia quali altri sarebbero, a monte, i rimedi per ridurre la delinquenza e la sua percezione? Come può il cittadino riconoscere questi diversi soggetti e quale atteggiamento dovrebbe avere nei loro confronti per limitarne i “danni” o aiutarli a uscire dalla situazione di disagio o degrado in cui vivono?
Domanda 7 Le rivolgo una domanda personale: la sera quando torna a casa, e credo torni spesso tardi per le sue incombenze di lavoro, cosa la rende più soddisfatto di quello che avete fatto lei e i suoi uomini?
Domanda 8 La mattina si sveglia sempre con la medesima voglia di riprendere?