Solo venerdì scorso avevamo chiesto al candidato del centrosinistra, Giacomo Possamai, nella conferenza stampa di presentazione del suo programma in un giornale edito in proprio, in cui erano affrontati anche temi notoriamente sensibili (e mediatici) per i cittadini di Vicenza come la sicurezza e l’immigrazione, se non ritenesse di cadere su quegli argomenti nella strategia (gioco?) del centrodestra, a guida della destra della Lega e di FdI, che, notoriamente, sui timori, spesso connessi, per la sicurezza e per il fenomeno migratorio, la spunta sistematicamente sulla visione di centrosinistra.
Parliamo, e glielo chiedevamo, di timori che sono smentiti o molto attenuati dai numeri diffusi, anche in occasione del 171° anniversario della Polizia di Stato appena celebrato a Vicenza, dalle forze dell’ordine, che di quei temi istituzionalmente si occupano e che non sono di certo tipici della Polizia locale, che può fare da supporto, sia pur utile e qualificato, alle risorse messe in campo oltre che dalla Polizia di Stato dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, sotto lo sguardo attento del questore di Vicenza, Paolo Sartori.
Quei timori, osservavamo, specialmente sulla sicurezza, passano dalla certezza dei dati, decrescenti per merito anche delle forze dell’ordine, a una incrementata percezione di insicurezza grazie o, meglio, a causa delle politiche editoriali dei media che usano sbattere in prima pagina (cartacea o web che sia) o titolare con evidenza i “fattacci” piuttosto che le “buone azioni”.
Avevamo anche fatto un invito, implicito, a Possamai a stazionare di più, oltre che nella sua Vicenza, anche a Venezia, in cui vive dentro palazzo Ferro Fini per le sue attività di capogruppo in Regione Veneto, e a Roma, in cui è presente, soprattutto, per le partecipazioni alla Direzione Nazionale del Pd, ma, prima di passare alla nota del sindaco uscente e ricandidato proprio sulla “denuncia” di un inciampo di Possamai sul tema, invitiamo anche Rucco non solo a dare uno sguardo oltre che alla città di cui è stato alla guida per 5 anni anche alla sua Lecce e, soprattutto a Roma, dove i suoi avversari lo accusano di essere stato poche volte per la Tav e che, a maggior ragione, conosce, quindi, ben poco.
Se confrontiamo, questo dicevo a Possamai e dico ora a Rucco, la situazione di Vicenza rispetto a quella di altre città, analoghe o più grandi, e pur puntando al massimo della sicurezza, con iniziative sociali, soprattutto, e di controllo del territorio, che le prime possono rendere sempre meno vitali, i vicentini dovrebbero essere semplicemente felici della situazione locale.
Ve lo dice chi c’è stato per 24 anni a Roma, dove ritorno frequentemente, e non per un giorno, per motivi personali e di lavoro, e chi a Milano, a Firenze, Bologna, Napoli e nelle capitali europee e in varie città asiatiche e americane, del nord e del sud, c’è stato e ci va frequentemente, sempre per il doppio motivo di cui sopra.
Ebbene, mi sento molto ma molto sicuro qui io che vivo dal 1992 a Vicenza (dove sono cresciuti i due miei figli da quando avevano otto anni per poi “scappare” a 24 anni negli Usa visto che qui di lavoro adeguato a certi livelli non ce n’è) e mi occupo, dal 2006, di informazione, magari più sugli scandali e sugli abusi di una parte dei poteri e di alcuni affaristi (imprenditori?) locali, cittadini e regionali, spesso “imparentati” con certi politici, e trascurati da certa stampa che ama scrivere piuttosto
- delle prostitute di Viale S. Lazzaro piuttosto che delle escort negli appartamenti che affittano in massa (un’altra concausa dell’assenza di offerta di locazione agli utenti di diverso tipo?)
- dell’inquinamento da auto e da impianti di riscaldamento sorvolando su quello da fabbriche dentro la città, vecchie e nuove
- di chi va rinchiuso in carcere, meglio se extracomunitario, con questo termine non applicato ai miliari di stanza nelle due basi cittadine, ma mai o quasi scrivendo di chi nel carcere ci va per aiutare i detenuti a uscirne migliori e non specializzati in crimini e per portarci le scolaresche perché facciano tesoro per il loro futuro degli insegnamenti che possono ricevere, sì possono, dai chi sconta la propria pena a S. Pio X, come ci ha raccontato Enrico Mastella, un candidato veramente “civico”, perché immerso nella società civile
- delle beghe su civici e non civici, su fanta comunisti e finti democratici, e chi più ne ha più ne metta, a cui ci sta facendo assistere la politica pre elezioni amministrative del 14 e 15 maggio, basata su attacchi e risposte della destra-centro (noi la chiamiamo spesso così e non dovrebbero vergognarsi di questa esemplificazione quelli che liberamente e democraticamente lo sono e possono esserlo dal 25 aprile 1943), della coalizione di centrosinistra (si noti che c’è prima, predominante, la parola centro e, poi, il quasi ora sconosciuto sostantivo o attributo “sinistra”) e delle altre liste in corsa (più visibili Rigeneriamo Vicenza, Impegno a 360° e La Comune, meno, per ora, ContiAmoci)
- degli orsi cattivi, diffusi in Veneto più della mafia e dei malfattori, e, per non farci mancare niente,
- della droga di campo Marzo dimenticando quella che scorre a fiumi negli appartamenti dei ricchi e dei figli e figlie di papà e mammà
Ed è su questo filone che si innesta il nuovo attacco o contrattacco che dir si voglia di Rucco a Posamai, a cui, ci ripetiamo, glielo avevamo detto di non scivolare su un campo in cui la destra-centro la spunta, grazie a timori e percezioni gonfiate ad arte e agli spin doctor e ghost writer, che avevamo criticato per i loro toni “alti” ma che ora capiamo che così facevano perché volevano portare allo scontro impari il giovane Jack, che, si perde in affermazioni sulla dea, strega?, della sicurezza invece di dimostrare che qui si sta ben tranquilli anche se si potrà ancora stare meglio grazie a nuove attività socio-culturali da implementare ferma restando la prosecuzione della normale vigilanza delle forze dell’ordine, restituendo la Polizia Locale, come chiedono i sindacati, alla loro attività di base…
“Un nuovo buco nell’acqua sulla sicurezza del candidato del PD e delle sue fake news che spara in tv senza sapere di cosa parla – attacca infatti il ricandidato sindaco Francesco Rucco in una nota che arriva alla stampa alle 12.51 dopo che, casualità?, Possamai aveva fatto pervenire alle 10.07 una convocazione di conferenza stampa per domani, 24 aprile, con all’ordine del giorno “Nuova proposta sul tema della sicurezza in città” –. Questa la vera ragione per cui scappa definitivamente dal faccia a faccia di sabato prossimo e si nasconde dietro i suoi alleati candidati sindaci”.
“Per chi ha visto il confronto di mercoledì scorso in tv – prosegue Rucco – sulla sicurezza e l’immigrazione non sarà sfuggito il momento in cui il candidato del PD ha fatto un numero dei suoi sul nostro cane antidroga irridendolo e sostenendo che non ha neanche la formazione per scoprire la droga sulle persone e lo ha detto con la stessa certezza assoluta con cui racconta tutte le sue fake news che insultano la città”.
“Ebbene – ‘affonda’ Rucco – , dopo averlo beccato con il programma elettorale che dice che in futuro farebbe esattamente quello che abbiamo già iniziato a fare noi, adesso ecco un nuovo buco nell’acqua. Consegniamo alla stampa i certificati che attestano come sia il cane antidroga, che chi lo accompagna ha tutta la formazione e i titoli per la perlustrazione antidroga sia sugli ambienti che sulle persone. È una scoperta che non ci fa piacere perché dimostra quante bugie il candidato del PD racconta sulla città e sul lavoro che si fa per migliorarla.
Del resto sono queste scoperte che dimostrano perché alla fine scappi definitivamente da una serena discussione a due sulla città. Scappa perché, in venti minuti di confronto, di queste fake news ne verrebbero fuori altrettante. Una scelta da candidato ma non da Sindaco. Altro che democrazia, perché la vera democrazia è dire la verità ai vicentini, rispettare e amare la città e non parlarne male a tutti i costi.”.