“I dati inquietanti e spaventosi relativi ai morti sulle strade, che i giornali ci sbattono oggi in faccia, sono un vero e proprio bollettino di guerra: 50 morti da inizio anno, 10 in sole 48 ore in tutto il Veneto solo lo scorso fine settimana, 16.000 in 3 anni. Oggi mi si gela il sangue a leggere questo bollettino di guerra e non voglio nemmeno pensare a quello che stanno vivendo le famiglie delle persone decedute. Abbiamo la fortuna di aver ricevuto il dono della vita, che purtroppo è un dono ‘one shot’, assolutamente non ripetibile e non infinito; dobbiamo viverla con slancio questa vita, non con sufficienza e distrazione, tra i nostri gioielli è la perla più preziosa e rara che abbiamo”.
Con queste parole, Silvia Rizzotto, Capogruppo di Zaia Presidente a palazzo Ferro Fini, commenta “i pesanti dati sulle morti stradali da inizio anno e in particolare nell’ultimo fine settimana”.
“Oggi è il giorno della vicinanza ai familiari e ai parenti di tutte le vittime di incidenti stradali degli ultimi giorni, soprattutto ragazzi giovani, giovanissimi, e per quanto mi riguarda, anche compaesani – afferma la consigliera regionale – ma la verità è che di morti sulle strade se ne piangono tutti i giorni o quasi, e tutti i giorni sono neri e tristemente intrisi di questo dolore. Non dimentichiamo poi coloro che, coinvolti in incidenti stradali per colpa propria o altrui, vivono tutti i giorni con i segni fisici, psicologici ed emotivi conseguenti a queste vere e proprie stragi. Penso che le parole più adatte a rendere l’idea, siano quelle che paragonano i decessi stradali allo sterminio di un’intera città come Noale, la perfetta immagine che rende l’idea della gravità di una piaga sociale come questa”.
“Pur tuttavia, anche per il ruolo istituzionale che ricopro, non posso esimermi dal fare le mie considerazioni – precisa Rizzotto – ben vengano tutti i controlli su strada, in borghese o in divisa da parte delle Forze dell’Ordine, è doveroso l’inasprimento del Codice della Strada, con punti della patente decurtati o azzerati, multe e quanto altro. Ovviamente, a pari passo con l’inserimento di nuovi reati stradali, o con la revisione delle punizioni, bisogna far percepire ai cittadini che la legge c’è e viene applicata pedissequamente e che le probabilità di essere colti in flagrante, distratti dal cellulare alla guida o sotto l’effetto di alcol e sostanze stupefacenti, sono quasi del 100% ogni volta che si scende in strada”.
“Però non possiamo pensare che la repressione sia sufficiente per bloccare questo tipo di tragedie – chiarisce la consigliera – ma è importante attivare tutti gli organi competenti, come le scuole, le associazioni, le istituzioni, per fare prevenzione tra i giovani con l’inserimento di un certo numero di ore dedicate all’educazione stradale; occorre inoltre assicurare costante informazione, se serve anche forte, sulle conseguenze degli incidenti stradali. Ad esempio, segnali forti possono essere degli incontri cadenzati, con vittime della strada ancora in vita, ma che riportano segni e cicatrici indelebili della disgrazia vissuta, che potranno offrire i loro racconti e i propri consigli”.
“I giovani vanno toccati nel profondo, lì dove albergano la paura e l’angoscia – conclude Silvia Rizzotto – non serve essere oppressivi o intimidatori nei loro confronti. E’ solo accendendo nei ragazzi la miccia della voglia di vivere davvero, che potremo godere appieno di ogni giorno in cui abbiamo la fortuna di svegliarci sani”.
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