
Ancora una vita spezzata in un cantiere edile. Andrea Canzonieri, giovane operaio vicentino di appena 21 anni, è morto ieri mattina mentre lavorava in un cantiere a Sottomarina di Chioggia. Un dramma che riaccende l’allarme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e chiama in causa le istituzioni su un fenomeno che continua a mietere vittime.
Rifondazione Comunista: “Spezziamo la catena degli omicidi sul lavoro”
Rifondazione Comunista interviene con toni duri sulla vicenda, ricordando Mattia Battistetti, per il quale suoi militanti erano in tante e tanti al tribunale di Treviso per chiudere verità e giustizia per lui e chiedendo misure drastiche per fermare questo massacro.
“Morire sul lavoro non è mai una fatalità. Le cause sono note: la mancanza di controlli, il numero irrisorio di ispettori rispetto alle necessità reali, la corsa al profitto, la precarietà e il sistema degli appalti e subappalti che comprimono i costi e, di conseguenza, la sicurezza” si legge nella nota firmata dal segretario nazionale Maurizio Acerbo, dal segretario regionale Paolo Benvegnù e dalla segretaria vicentina Silvia Stocchetti.
Rifondazione Comunista sostiene con forza i referendum promossi dalla CGIL per l’abrogazione delle norme che precarizzano il lavoro e ne abbassano le tutele, e rilancia la proposta dell’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
“L’impunità di chi mette a rischio la vita dei lavoratori è inaccettabile. Bisogna introdurre il reato di omicidio sul lavoro e garantire giustizia a chi perde la vita in condizioni di insicurezza”, affermano i rappresentanti del partito, che ribadiscono il loro sostegno a ogni mobilitazione necessaria per garantire verità e giustizia per Andrea Canzonieri e per tutte le vittime di incidenti sul lavoro.
Luisetto e Dal Pra Caputo (PD): “Le morti sul lavoro non sono fatalità”
Di fronte all’ennesima tragedia, anche la consigliera regionale del Partito Democratico Chiara Luisetto, che già aveva preso posizione, e il consigliere comunale PD di Vicenza Stefano Dal Pra Caputo chiedono un intervento immediato per rafforzare i controlli e la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Ancora una volta ci troviamo di fronte a una tragedia inaccettabile. La morte di Andrea è un dolore che colpisce tutta la comunità. Non possiamo e non dobbiamo mai abituarci alle morti sul lavoro”, affermano i due esponenti democratici, ricordando come i numeri parlino chiaro: nel 2024 in Veneto le denunce di infortuni sul lavoro sono aumentate rispetto all’anno precedente, passando da 69.643 a 70.186, mentre le denunce di malattie professionali sono cresciute da 4.633 a 5.510.
“Questi numeri ci dicono che, oltre allo sdegno, serve un’azione concreta. È fondamentale destinare più fondi agli SPISAL per rafforzare i controlli e la prevenzione. Non possiamo continuare a contare i morti senza affrontare le cause di questa strage silenziosa. Le morti sul lavoro non sono fatalità, ma il risultato di scelte sbagliate in termini di sicurezza, controlli e investimenti”, concludono Luisetto e Dal Pra Caputo.
La politica si mobilita, ma servono risposte concrete
Mentre le istituzioni esprimono cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane operaio Andrea Canzonieri, resta aperta la questione di come fermare un fenomeno che ogni anno conta centinaia di vittime in Italia. Il caso di Andrea riporta al centro del dibattito la necessità di rafforzare la prevenzione, aumentare i controlli e rendere più stringenti le responsabilità di chi gestisce la sicurezza nei cantieri.
Le morti sul lavoro non sono incidenti inevitabili. Sono il risultato di scelte politiche ed economiche che possono – e devono – essere cambiate.