Dopo l’ennesimo incidente grave sul lavoro avvenuto ieri a Castegnero in un cantiere edile, i sindacati Fillea (Cgil), Filca (Cisl) e Feneal (Uil) sono sempre più preoccupati e lanciano subito un appello: propongono un maggiore impegno per la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro a tutti i livelli. Il lavoratore che si è ferito ieri e i compagni di lavoro dell’azienda che gestisce il cantiere in cui è avvenuto l’incidente sono tutti formati e con esperienza. La ditta è una realtà seria che ai lavoratori ci tiene.
Il problema, soprattutto nell’edilizia riguarda il luogo di lavoro che evidentemente muta con l’andamento della costruzione del manufatto. Ma proprio per questo nelle costruzioni civili i lavoratori e le aziende sono più attenti e attente alla sicurezza.
Alcuni dati allarmanti. Gli incidenti sul lavoro in generale sono in diminuzione, ma i morti aumentano. E’ il trend degli ultimi 10 anni: dal 2006 al 2016 i morti in Italia sono stati 13mila, un esercito di persone che quel giorno sono uscite di casa per andare al lavoro e alla sera non sono tornate dai propri cari.
E solo nei primi 100 giorni del 2018 i morti sono stati 176 in tutto il Paese (dato Osservatorio indipendente di Bologna).
In Veneto nei primi 3 mesi del 2018 i morti che si contano sono 22.
Bisogna cambiare marcia, e c’è qualcosa che non basta a 10 anni dall’approvazione del “testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
“Siamo convinti”, dicono Luca Rossi (Fillea), Lorenzo D’Amico (Filca) e Giacomo Pirro (Feneal), “che si debba non solo pensare alle procedure e ai dispositivi di sicurezza attivi e passivi, ma anche ai ritmi di lavoro, all’intensità degli stessi”.
Al tema della sicurezza sul lavoro è dedicato proprio il Primo maggio 2018 dei sindacati confederali.
Intanto FILLEA-FILCA-FENEAL di Vicenza e provincia rinnovano il loro impegno per diffondere la cultura della sicurezza a tutti i livelli. Presto vi saranno incontri anche con le controparti in cui sarà stabilito il da farsi. E ricordano: “Un incidente sul lavoro non è mai una tragica fatalità!”