Diverse indagini lo affermano: le e-cig, comunemente conosciute come sigarette elettroniche, presentano un rischio di sviluppare un tumore di ben 400 volte inferiore in confronto a quello che deriva dalle classiche sigarette, a combustione. È quanto emerso dalle ricerche effettuate da Colin Mendelsohn, studioso australiano del settore.
Forte di un’esperienza di oltre trent’anni, si occupa della risoluzione di problemi legati al tabagismo, fornendo alternative più sicure, come appunto l’e-cigarette (che ricorrono al liquido per sigaretta elettronica). Oltre ad aver collaborato con diverse istituzioni, fa parte della Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Association (CAPHRA) ed è revisore di un’importante serie di riviste mediche.
Per ciò che riguarda la ricerca, è partito dalla revisione di precedenti studi effettuati da Megyn Rugh, Rachel Murkett e Belinda Ding del Biochromex di Londra, importante azienda attiva nel settore farmaceutico e sanitario.
L’obiettivo era quello di creare, sulla base di elementi e dati scientifici, una scala che riproducesse il rischio canceroso, analizzando tredici dispositivi contenenti nicotina: dalle normali sigarette a combustione a quelle elettroniche, passando per snus, articoli heat-not-burn e tabacco masticabile.
Dall’analisi di tossine e fattori epidemiologici, classificati in una scala da 0 a 100 (in cui il 100 rappresenta il massimo livello di rischio) sono emersi interessanti risultati, allineati con le aspettative del ricercatore. È possibile affermare che il vaping rappresenta una valida soluzione alla dipendenza dal fumo.
Le sigarette elettroniche, infatti, rientrano nella fascia di punteggio inferiore a 0,25, seguite dai prodotti heat-not-burn, con uno score compreso tra tre e quattro ed infine, dalle sigarette a combustione, con punteggi che vanno da 40 fino ad addirittura 100.
I numeri non mentono. Dunque, rispetto al rischio di sviluppare un tumore, l’e-cig può arrivare ad essere fino a ben 400 volte meno dannosa rispetto alla classica sigaretta.
Infine, a corroborare la ricerca di Mendelsohn giunge anche lo studio “Nicotine, Carcinogen, and Toxin Exposure in Long-Term E-Cigarette and Nicotine Replacement Therapy Users” pubblicato sulla rivista Annals Of Internal Medicine, che afferma che l’abbandono della sigaretta tradizionale, sostituendola con quella elettronica, si traduce in una significativa diminuzione delle sostanze cancerogene nell’organismo (ad una distanza di soli sei mesi).