Forza Nuova Vicenza, tramite il suo segretario provinciale Daniele Beschin, attacca con un duro comunicato la Diocesi Vicentina sulla presa di posizione circa l’utilizzo dei simboli religiosi in politica
“Era il 18 settembre 2015 quando al teatro Olimpico di Vicenza, andò in scena una esibizione teatrale oscena della Liddell, attrice e regista spagnola, condita da sangue e masturbazioni con il crocefisso.
In quell’occasione, come troppo spesso è accaduto, la Chiesa e il Vescovo non presero alcuna posizione. Come se non bastasse tra l’altro non hanno mai preso posizione sulle cooperative, sullo sfruttamento dell’immigrazione e sul business che ruota attorno all’arrivo dei migranti sul nostro capoluogo.
Mai abbiamo sentito il Vescovo di Vicenza spendere una parola in favore della legalità, in favore di quelli che ogni giorno subiscono sulla loro pelle, le conseguenze letali di una città insicura, invasa di immigrati, spacciatori e delinquenti di ogni genere. Mai abbiamo sentito il Vescovo di Vicenza spendere una parola verso una città che registra tutt’oggi in proporzione, denunce per furti in abitazione doppi rispetto a quelli di Napoli.
Ebbene, il Vescovo di Vicenza non perde però tempo per prendere posizione circa l’utilizzo del rosario da parte di Matteo Salvini, una cosa sicuramente di vitale importanza per tutta la comunità.
Ci chiediamo, ma siamo già certi della risposta, se la repentina presa di posizione del Vescovo Beniamino Pizziol sarebbe stata altrettanto repentina se, ad utilizzare il rosario fosse stato qualche membro della sinistra, magari addirittura qualche parlamentare favorevole all’aborto o alla legalizzazione delle droghe, cosa tra l’altro già avvenuta con la predica di Emma Bonino durante una celebrazione ecclesiastica.
Caro il nostro Pizziol, classico esempio di uomo lontano anni luce dalla gente, classico esempio di degno rappresentante di una Chiesa moderna, che vive nell’oro e predica carità, che chiede rispetto per i simboli religiosi quando è il primo a insultarli con la sua dottrina falsa e iprocrita. Per più di 40 anni un partito italiano ha avuto sul proprio simbolo una croce, faceva comizi dai pulpiti, ma nessuno tra i prelati non ha mai sollevato obiezioni. La presa di posizione di Pizziol non è altro che l’ennesima prova di quanto siano speculari queste dichiarazioni.
Se ne stia lontano dalla politica Pizziol, faccia la sua parte su Bibbiano, sui veri scandali che stanno sconvolgendo e attaccando le nostre tradizioni, la nostra identità e il futuro dei nostri figli!”