
Ci sono persone che lasciano un segno indelebile nella vita di chi le ha conosciute. Simonetta Avalle è stata una di queste. Per me, per chi ha avuto il privilegio di lavorare con lei, per chi l’ha vista trasformare ogni palestra di pallavolo in un luogo di crescita, di passione, di futuro. È stata lei a farmi innamorare della pallavolo, a confermarmi, dopo le mie marginali esperienze agonistiche personali, che lo sport non è solo competizione, ma prima di tutto valori, educazione, senso di squadra. Se anche Vicenza, dopo Roma, ha raggiunto, con me o anche grazie a me, la Serie A1 per la prima volta nella loro storia, una parte di quel successo porta il suo nome: enorme e quasi totale a Roma, grande a Vicenza perché se non mi avesse trasmesso il suo virus benefico mai sarebbe arrivato nulla di quello che hanno provato i tifosi biancorossi, che pure l’hanno conosciuta come allenatrice, competente, umana e signorile, lei la “Signora del volley”.
Oggi, dopo la sua scomparsa piombataci addosso il 27 gennaio scorso , il mondo della pallavolo continua a ricordatala non la dimentica (leggi anche “Addio a Simonetta Avalle, “la signora del volley”: Tor Sapienza la piange con tutt’Italia. Ovunque un minuto di silenzio poi boati di applausi“). In tutta Italia il suo nome continua a brillare, in premi, riconoscimenti, commemorazioni che raccontano la grandezza della sua eredità e di cui diamo un parzialissimo elenco, che non finirà, comunque, qui.
L’Italian Portrait Awards e il tributo del Lazio

Lunedì 3 marzo 2025, Simonetta è stata celebrata con il prestigioso “Italian Portrait Awards”, conferitole alla memoria. A condurre la cerimonia, nel segno del ricordo e dell’emozione, è stata Simona Rolando, con la presenza dei rappresentanti della FIPAV regionale del Lazio e della Provincia di Roma. Il fratello Gianni Avalle , che l’ha accompagnata in tutti i passi della sua vita, personale e sportiva, venendone ricambiato al 100%, ha ritirato il premio, accolto dall’affetto e dal riconoscimento di una comunità che non smette di dire “grazie” alla sorella.
La Calabria, una delle sue seconde “case” sportive dopo Roma, la onora con premi e riconoscimenti
La Calabria, una delle terre in cui ha lasciato un segno indelebile allenando la squadra di Serie A1 di Reggio Calabria, ha voluto renderle omaggio in modo speciale. Carmelo Sestito, presidente della FIPAV Calabria, ha fatto sì che il suo nome fosse inciso in ogni grande evento del volley regionale: tutti i premi MVP delle finali femminili, giovanili e seniores, portano il nome di Simonetta Avalle.
Un altro tributo significativo è stato quello della Coppa Calabria femminile, che ha visto l’assegnazione del “Premio Avalle” alla miglior giocatrice della competizione. Segni tangibili di una memoria che non è nostalgia, ma ispirazione per chi viene dopo.
L’omaggio dell’8 marzo: la mostra di Cerzeto

Non solo sport, ma cultura e memoria. Il Comune di Cerzeto, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ha allestito una mostra dedicata alle grandi figure femminili. Nella sezione “Donne e Sport”, un posto speciale è stato riservato a Simonetta Avalle, riconoscendone il ruolo fondamentale nella crescita della pallavolo e nel progresso della parità nello sport.
Il ricordo di chi l’ha conosciuta
Molte società sportive, atleti e amici hanno voluto ricordarla con parole di affetto e riconoscenza. Tra questi, la Polisportiva Cali Roma XIII, che ha espresso il proprio dolore per la sua scomparsa e ha sottolineato quanto il suo insegnamento abbia influenzato generazioni di atleti e tecnici.
Ma Simonetta Avalle non si può racchiudere in una celebrazione, in un premio, in un nome inciso su una coppa. Simonetta è stata una guida, un faro, una voce che sapeva farsi ascoltare. È stata la persona che ti faceva credere in te stesso, che sapeva accendere in chiunque il fuoco della passione per quella palla, molto più cristallina di quella di altri sport grazie anche ad esempi come il suo. Non solo nella pallavolo.
Oggi, mentre il suo nome continua a risuonare nei palazzetti e nelle cerimonie, noi che l’abbiamo conosciuta e amata sappiamo che il suo vero lascito non è nei trofei, ma nelle vite che ha cambiato in meglio. E la mia è una di quelle.
Grazie, Simonetta.
Riportiamo qui la motivazione, che descrive magistralmente Simonetta grazie alle parole di Alessandro Fidotti, che qui ne traccia un altro sincero e toccante ricordo, del PREMIO PIETRO MILITA 2018 conferitole dalla Fipav del Lazio.