Tra le numerose iniziative promosse per dare risalto alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che cadrà lunedì prossimo 25 novembre, particolarmente significativo è l’iniziativa organizzata per oggi dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Vicenza dal titolo “Sinergie per prevenire e contrastare la violenza di genere”. Nel corso dell’incontro è stato messo in evidenza l’impegno profuso quotidianamente dai carabinieri sul territorio nel prevenire e contrastare il grave fenomeno, ed è stata resa nota anche l’adesione alla campagna internazionale “Orange The World”, che prevede di colorare simbolicamente di arancione (colore scelto come simbolo di un futuro senza violenza basata sul genere) edifici, monumenti e strade: il comando Provinciale di Vicenza ha deciso di illuminare di arancione le facciate di alcune delle sue caserme
Riguardo la costante e complessa attività sul territorio, alcuni Marescialli che trattano la materia quotidianamente hanno spiegato come funziona il servizio Istituzionale in materia di reati del cosiddetto “codice rosso”.
L’incontro, che ha visto il coinvolgimento del Procuratore aggiunto di Vicenza dott. Giorgio Falcone e del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza, dott. Alessandro Moscatelli, è stata l’occasione di riflettere e approfondire su una materia drammatica quanto delicata, e il comandante provinciale di Vicenza col. Giuseppe Moscati ha proposto e analizzato alcuni dati sulle denunce, sugli interventi e sui provvedimenti. L’attività di contrasto al fenomeno della violenza di genere impegna i Carabinieri di Vicenza in maniera molto importante, al punto che questa tipologia di reati costituisce il secondo motivo di intervento da parte delle pattuglie. Molte vittime infatti si rivolgono ai Carabinieri per denunciare episodi di violenza domestica o di reati consumati da parte di coniugi, fidanzati/e, ex compagni/e.
Alcune caserme della provincia, per esempio la Tenenza di Dueville, la Stazione di Torri di Quartesolo e la Tenenza di Montecchio Maggiore, sono dotate di “aule per le audizioni protette”, realizzate e allestite secondo il progetto nazionale “una stanza tutta per sé”, nato da un accordo dell’Arma dei Carabinieri con l’Associazione Soroptimist International e per ciò che riguarda Montecchio realizzata insieme alla provincia di Vicenza. Tali stanze hanno lo scopo di sostenere nel delicato momento della denuncia le persone vittime di violenza di genere: sono arredate in modo da somigliare più ad un ambiente domestico che ad un ufficio pubblico, e qui le donne ed i minori vittime di violenza vengono accolte da personale qualificato ed opportunamente formato presso l’I.S.T.I. (Istituto Superiore Tecniche Investigative) dell’Arma dei Carabinieri, che con il sostegno di con figure professionali esterne (psicologi – psicologi infantili ecc.), le accompagnano in un percorso volto a fare emergere situazioni di violenza quasi sempre reiterata, ad interrompere da subito tali condotte violente mediante l’attivazione della procedura del “codice rosso”, a creare un ambiente sicuro ed intraprendere un cammino di “normalizzazione” delle condizioni di vita.
La persona offesa viene informata su tutti i possibili strumenti previsti per legge e viene messa al corrente di tutti i possibili riferimenti a sostegno delle vittime. A seguito della ricezione della querela e delle opportune attività d’indagine viene quindi redatta la Comunicazione di Notizia di Reato per l’Autorità Giudiziaria, fornendo un’analisi più completa possibile dei vari fattori di rischio e dei fattori di vulnerabilità.
Successivamente viene coinvolta anche la Sezione Atti Persecutori collocata nell’ambito del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, che fornisce un supporto tecnico-operativo ai reparti territoriali dell’Arma nella prevenzione e contrasto dei reati di violenza di genere e ai danni di vittime vulnerabili, aggiorna le strategie/procedure operative di intervento e coordina la Rete territoriale di monitoraggio dei referenti dell’Arma sull’andamento del fenomeno. Il grande lavoro di contrasto è affiancato da un costante impulso alla prevenzione di cui l’Arma si fa promotrice mediante incontri con la cittadinanza ed attività formativa presso le scuole.