Siria, leader G7: “Pieno sostegno a transizione inclusiva. Assad paghi”

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(Adnkronos) – I leader del G7 "riaffermiamo l'impegno verso il popolo siriano e offriamo il nostro pieno sostegno a un processo di transizione politica inclusivo, a guida siriana, nello spirito dei principi della Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite". E' quanto si legge in una dichiarazione sulla Siria.  "Siamo pronti a sostenere un processo di transizione che, in questo quadro, conduca a un governo credibile, inclusivo e non settario, che garantisca il rispetto dello stato di diritto, dei diritti umani universali, compresi i diritti delle donne, la protezione di tutti i siriani, incluse le minoranze religiose ed etniche, nonché la trasparenza e la responsabilità. Il G7 – assicurano i leader nella dichiarazione – lavorerà e sosterrà pienamente un futuro governo siriano che rispetti questi standard e che emerga da tale processo". "Sottolineiamo l’importanza che il regime di Assad sia ritenuto responsabile dei suoi crimini e continueremo a collaborare con l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche e altri partner per mettere in sicurezza, dichiarare e distruggere le scorte rimanenti di armi chimiche in Siria. Dopo decenni di atrocità commesse dal regime di Assad, siamo al fianco del popolo siriano", afferma la dichiarazione che invita tutte le parti a preservare l’integrità territoriale e l’unità nazionale della Siria, rispettandone l’indipendenza e la sovranità. Ribadiamo il nostro sostegno alla UN Disengagement Observer Force (Undof), che monitora le Alture del Golan tra Israele e Siria".  Il nuovo governo siriano “sospenderà la Costituzione e il Parlamento” durante il periodo di transizione di tre mesi. Lo ha dichiarato all'Afp Obaida Arnaout, portavoce per gli affari politici della nuova autorità siriana, aggiungendo che “verrà formato un comitato legale e per i diritti umani per esaminare la Costituzione e quindi apportare modifiche”.  Da parte sua l'Amministrazione autonoma della Siria del nordest, a maggioranza curda, ha annunciato che adotterà la bandiera indipendentista a tre stelle utilizzata dai ribelli che hanno rovesciato il regime di Bashar al-Assad. L'autorità curda ha dichiarato in un comunicato di aver “deciso di issare la bandiera dell'indipendenza siriana su tutti i consigli, le istituzioni, le amministrazioni e le strutture affiliate all'Amministrazione autonoma”, descrivendo la bandiera come un “simbolo di questa nuova fase, in quanto esprime le aspirazioni del popolo siriano verso la libertà, la dignità e l'unità nazionale”.  Diversi raid aerei israeliani hanno preso di mira obiettivi vicino a Damasco. A segnalarlo è l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Giornalisti dell'Afp sul campo hanno confermato che varie fonti nella capitale siriana parlano di ''raid aerei attorno a Damasco''. Da domenica Israele ha effettuato centinaia di attacchi aerei contro obiettivi dell'esercito del deposto presidente Bashar al-Assad con l'obiettivo dichiarato di impedire che finissero nelle mani degli insorti.  E' il cittadino americano Travis Pete Timmerman, 29 anni, l'uomo ritrovato oggi in Siria dopo essere stato rilasciato da un carcere di Bashar al-Assad e che in un primo momento era stato identificato da al-Jazeera e da media siriani come il giornalista Austin Tice. Originario del Missouri, Timmerman risultava disperso in Ungheria da giugno ed è stato trovato da alcuni cittadini siriani mentre vagava a piedi nudi a sud di Damasco. Alla Cbs ha dichiarato di essere stato in prigione per circa sette mesi e di essere stato arrestato al suo arrivo in Siria, dove era giunto dopo aver trascorso un mese in Libano. A liberarlo, ha aggiunto Timmerman, sono stati lunedì due uomini armati di AK-47 che hanno sfondato la porta della sua cella con un martello. Dopo essere uscito dal carcere, insieme a molti altri, l'americano ha detto che avrebbe intenzione di raggiungere la Giordania. Ma Nbc nota che Timmerman ha risposto ''sto bene qui'' a un uomo che gli diceva che lo avrebbe portato in salvo sotto la custodia americana. In ogni modo ''non ha ancora realizzato pienamente di essere libero'' e ha ''ancora paura'', ha affermato. All'Nbc, Timmerman ha raccontato di essere ''un pellegrino'' che è entrato in Siria ''a piedi'' e ha dichiarato di essere stato ''trattato bene'' in carcere. "Mi sento bene. Mi hanno dato da mangiare e da bere, quindi mi sento bene", ha detto all'emittente Al-Arabiya. L'ultimo contatto dell'uomo con la sua famiglia risale a tre settimane fa quando, ha spiegato lui stesso, aveva potuto utilizzare un telefono mentre era in carcere.  La Turchia sta prendendo "misure preventive e distruttive" contro i terroristi che in Siria cercano di approfittare della situazione di incertezza dopo la caduta del regime di Bashar Assad. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa turco, il contrammiraglio Zeki Akturk, nel corso di una conferenza stampa ad Ankara. "La Turchia – ha detto – sta adottando misure preventive e distruttive contro i gruppi terroristici che cercano di guadagnare terreno approfittando della situazione che minaccia la sicurezza della Siria e della nostra regione". Il riferimento del portavoce è alle Forze democratiche siriane (Fds), guidate dalla milizia curda delle Unità di protezione popolare (Ypg). "Non permetteremo – ha insistito – che elementi terroristici approfittino dell'incertezza nella regione per attaccare la sovranità e l'integrità territoriale della Siria".      —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)