Sismabonus: scadenza prorogata a dicembre 2024

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Sismabonus
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Quando si parla di Sismabonus si fa riferimento alle detrazioni fiscali destinate agli interventi antisismici.Particolare riguardo ha l’esecuzione delle opere finalizzate alla messa in sicurezza statica degli edifici. La percentuale che il contribuente può portare in detrazione varia in funzione dell’anno in cui sono state sostenute le spese e in funzione della tipologia di intervento messo in campo.

Si parte da una detrazione del 50% al 70%, nel caso di riduzione di una classe di rischio, fino a raggiungere il 75% e l’80%, percentuale che in alcuni casi arriva all’85% qualora si giunga alla riduzione di due classi di rischio.

Anche il sisma bonus si unisce alle agevolazioni che sono state riconfermate dalla Legge di Bilancio 2022. La scadenza del sismabonus è stata spostata al 31 dicembre 2024 e possono fare richiesta sia i contribuenti soggetti all’Irpef (persone fisiche) che i contribuenti soggetti all’Ires (società). Rimane invariata invece la scadenza per la possibilità di fruire del superbonus per i lavori di ristrutturazione mediante demolizione e successiva ricostruzione che resta al 31 dicembre 2022 per gli edifici unifamiliari, sempre a patto che al 30 giugno 2022 avessero raggiunto almeno il 30 per cento dell’intervento complessivo.

Attenzione: Ecobonus, Superbonus 110% e Sismabonus sono cose diverse. In questo articolo parliamo di Sismabonus.

Come fare richiesta per il sismabonus

Per prima cosa si dovrà preparare la comunicazione preventiva da inoltrare all’Agenzia delle Entrate, nella quale dovrà comparire anche la data ufficiale di inizio dei lavori. Andranno poi allegate le abilitazioni edilizie in cui sono descritte le tipologie delle attività da eseguire e la data di avvio delle stesse. 

La documentazione prevista per il sismabonus include i bonifici bancari o postali dei versamenti, completi di causale, codice fiscale e partita IVA del soggetto beneficiario. I professionisti incaricati attesteranno altresì la corrispondente congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. Tra asseverazione e adempimenti vari è inoltre fatto obbligo acquisire il visto di conformità (in genere da un CAF o commercialista abilitato).

Le spese sismiche ammissibili

Gli importi di spesa ammessi a detrazione sono pari a:

  • 96.000 euro, nel caso di interventi realizzati su singole unità immobiliari. L’ammontare massimo di spesa ammessa alla detrazione va riferito all’unità abitativa e alle sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente;
  • 96.000 euro, nel caso di acquisto delle “unità immobiliari antisismiche”;
  • 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio, per gli interventi sulle parti comuni di edifici in condominio.

Ci racconta Eva Stella, architetto e responsabile ufficio tecnico dell’impresa di costruzioni di Vicenza Dalla Verde Spa, impegnata in quest’ultimo anno su numerosi interventi di demolizione e ricostruzione con Sismabonus, che grazie a questa iniziativa chi acquista una nuova abitazione arriva a risparmiare fino ad 80.000€ sul prezzo di listino che avrebbe avuto l’immobile in assenza di questo bonus edilizio. Cifre importanti che sono riuscite, in un certo senso, a frenare l’inflazione galoppante di questo periodo.

Gli interventi previsti per il Sismabonus

Essendo l’obiettivo finale quello di ridurre la classe antisismica del fabbricato sono consentiti gli interventi con le seguenti finalità:

  • ripristinare, rispetto alla configurazione precedente ad un evento sismico, le caratteristiche iniziali di elementi o parti danneggiate
  • migliorare le caratteristiche di resistenza e/o di duttilità di elementi o parti, anche non danneggiati
  • impedire meccanismi di collasso locale
  • modificare un elemento o una porzione limitata della struttura.                                    I tempi sono stretti quindi ed è necessario muoversi tempestivamente se si ha in mente di riqualificare un immobile con le agevolazioni previste da questo bonus edilizio.  La prima cosa da fare è verificare che il comune dove si trova l’immobile di vostro interesse sia all’interno di una delle zone sismiche approvate.