Il Movimento 5 Stelle esprime profonda preoccupazione per la gestione attuale del sistema sanitario nazionale. “La situazione – dichiarano Barbara Guidolin ed Enrico Cappelletti del M5S – è allarmante e richiede urgenti azioni correttive”.
I parlamentari veneti ricordano come il personale sanitario, composto da medici, infermieri e Operatori Socio Sanitari (Oss), sia sottopagato e costantemente sotto organico, compromettendo la qualità dell’assistenza fornita e mettendo a repentaglio la salute stessa di coloro che lavorano instancabilmente per il bene degli altri.
“Gli ospedali sono in ginocchio – commentano Guidolin e Cappelletti -, non solo per la mancanza di personale, ma anche per la grave carenza di fondi. Le strutture sanitarie, già provate dalla pandemia, non possono fronteggiare l’ondata di pazienti con risorse limitate. I tagli di 2 miliardi, piuttosto che l’incremento di 4 miliardi richiesto, sono inaccettabili e compromettono gravemente la capacità del sistema sanitario di rispondere alle esigenze della popolazione.
Le liste d’attesa per le procedure diagnostiche e le prestazioni sanitarie – proseguono Cappelletti e Guidolin – sono diventate interminabili. È inammissibile che serva un anno per eseguire un semplice eco addome. Questi ritardi nei trattamenti mettono a rischio la salute dei pazienti e aggravano le condizioni di chi è già in stato di sofferenza.
Il Movimento 5 Stelle fa appello al governo affinché ponga la massima attenzione sulla situazione sanitaria. La salute dei cittadini è una priorità assoluta e richiede investimenti adeguati, l’assunzione di personale, e una gestione oculata delle risorse.
È una vergogna nazionale vedere il nostro sistema sanitario in uno stato di caos totale. Chiediamo al governo – proseguono i parlamentari veneti dei 5 Stelle – di rivedere immediatamente le decisioni di tagliare fondi e di adottare misure correttive per garantire un sistema sanitario solido e accessibile a tutti.
Nella Nadef presentata dal Governo, cala ulteriormente la spesa per sanità sul Pil, in 5 anni, tra il 2020 e il 2025, si passa dal 7,4% al 6,2%, cioè 1,2 punti in meno. Il Veneto – domandano Cappelletti e Guidolin – sta alla porta e osserva taciturno? Perché Zaia non dice più nulla”?