Situazione in Afghanistan, PRC – SE: Paesi responsabili di 20 anni di guerra pongano fine a violenza per costruire pace e salvare chi fugge dai “talebani”

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U.S. Marines lower their flag during a handover ceremony, as the last U.S. Marines unit and British combat troops end their Afghan operations, in Helmand
U.S. Marines lower their flag during a handover ceremony, as the last U.S. Marines unit and British combat troops end their Afghan operations, in Helmand October 26, 2014. REUTERS/Omar Sobhani

Mentre si susseguono notizie sempre più drammatiche dal martoriato Afghanistan e le milizie taliban entrano senza incontrare resistenza anche a Kabul- scrive nella nota che pubblichiamo il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea -, due sono a nostro avviso gli elementi su cui incentrare l’attenzione. Nato, Pakistan e Russia, in tempi e modi diversi sono i responsabili di una nuova immensa crisi umanitaria.

Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista
Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista

In Europa questo è avvenuto per tanti anni, con governi diversi, in pressoché totale assenza di dibattito pubblico al punto che anche lasciare il Paese senza prospettive – dopo un’assurda occupazione – è stato un evento che ha riguardato unicamente il governo e le forze militari. In Europa si è assistito al consumarsi di questa tragedia, non solo nel più totale silenzio, ma anche con una diretta corresponsabilità da parte di quei Paesi, tra cui l’Italia, che hanno seguito l’avventura imperialista “a stelle e strisce” dell’occupazione dell’Afghanistan.

E’ necessaria una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu, in cui Paesi colpevoli di tali scelte scellerate si facciano carico degli uomini, delle donne e dei bambini che inevitabilmente vorranno fuggire dai territori occupati dagli “studenti coranici”. Va rilanciata la proposta di corridoi umanitari sicuri che garantiscano la vita e lo status di rifugiata/o a chi teme la vendetta taliban e trattative condotte dall’Onu per impedire che la pace proposta dai taliban trasformi il Paese in un deserto dei diritti.

Appoggiamo la richiesta di una conferenza internazionale, sotto l’egida delle Nazioni Unite e nel rispetto dei principi di integrità, non-ingerenza e auto-determinazione dei popoli, per porre immediatamente fine alla violenza, per impedire la spirale di sangue di vendette e ritorsioni, per avviare le condizioni per una pace duratura e giusta dell’Afghanistan.

Ma occorre che la sinistra non solo in Italia, partendo anche dagli errori commessi, ritrovi quel ruolo di rifiuto incondizionato della guerra, dell’oppressione e della deprivazione di diritti che la deve distinguere nella battaglia politica e nel dibattito pubblico.

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea