La consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda commenta in una nota gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda legata allo Sliding Center di Cortina per i Giochi Milano-Cortina.
“Al territorio di Cortina d’Ampezzo, alla montagna e alle sua gente, è stata risparmiata una ferita, sia in termini ambientali sia per quanto riguarda il salasso a carico della amministrazione comunale e dei cittadini. Come Europa Verde, assieme alle cittadine/i e alle tante associazioni venete e nazionali, abbiamo, sin dal primo istante, sollevato dubbi e fatto emergere le evidenti criticità economiche, ambientali e sociali dello Cortina Sliding Center. È quindi un sollievo sapere che il presidente della Fondazione Milano-Cortina 2026 abbia annunciato che questa opera non sarà realizzata a Cortina, come consigliato dal Presidente del Comitato Olimpico già nel 2020”.
“Il presidente Zaia venga in Consiglio regionale, come abbiamo più volte richiesto, – aggiunge la consigliera – e non tardi a riferire ai cittadini sulla questione euro: ovvero, che fine faranno gli 85 milioni di previsione d’indebitamento inseriti nella proposta di legge di stabilità regionale per il 2024, per le Olimpiadi 2026. Non lasci che sia l’Assessore al bilancio a farsi carico di fornire questi chiarimenti. Vogliamo sapere per cosa si sia deciso di indebitare il Veneto e se, alla luce del trasferimento delle gare di Bob, se quei soldi potranno essere usati per rispondere alle vere emergenze della Comunità bellunese: salute, trasporti e servizi sociali.
Quella pista da bob a Cortina avrebbe rischiato di macchiare indelebilmente questa edizione dei Giochi Olimpici Invernali ‘sostenibili’, arrecando danno a un territorio già costretto ad affrontare gli effetti della crisi climatica, oltre il 2026. Ci auguriamo che le nostre meravigliose montagne siano ora oggetto di attenzione vera da parte delle Istituzioni, oltre la stagione invernale. Il tutto sia frutto di una visione lungimirante capace di garantire i servizi essenziali alla popolazione, mediante lo stanziamento di risorse adeguate”, conclude Guarda.