Slot machine, M5S e sindaco di Sarego insorgono: “nuova legge regionale produce disastri”

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“Altro che ‘legge anti slot’: la norma regionale si sta rivelando il più grande regalo alle lobby dell’azzardo, lasciando che tanti nostri concittadini rovinino se stessi e le proprie famiglie per gonfiare il portafogli di chi specula su un vizio che spesso è vera malattia. Il solito favore agli speculatori, sulla pelle dei veneti. La solita falsità di questa Giunta che non perde occasione per fare gli interessi di chi specula nei modi più indecenti”.

Sono le parole contenute in una nota dei Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle che aggiungono: “Il grido d’allarme stavolta viene dai sindaci dell’alto vicentino, dove sono migliaia le famiglie che vengono segnate non solo a livello economico, ma anche nei rapporti. Solo in quel territorio, più di 2 mila le persone si sono messe in contatto con il Sert a giugno 2019. ‘In seguito alla legge regionale 38/2019 sul gioco d’azzardo, le sale slot crescono come funghi, la Regione ci lega le mani nella prevenzione – è questo il contenuto della denuncia del sindaco di Sarego, Roberto Castiglion – non va dimenticato che tra i nostri primi compiti c’è la tutela della salute pubblica: si rischia un significativo passo indietro nella lotta alla ludopatia’ segnalano i primi cittadini a seguito di una riunione tenutasi pochi giorni fa. Ma la condizione è la stessa di tanti altri comuni, in tutta la regione. Noi del Movimento 5 Stelle Veneto avevamo già lanciato l’allarme in settembre, votando contro il disegno di legge regionale che avrebbe dovuto contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e che invece stava facendo un favore ai gestori. Avevamo presentato un emendamento a nome della nostra consigliera Erika Baldin, che chiedeva di portare ad almeno 10 ore la sospensione quotidiana delle slot machine. Naturalmente respinto dalla maggioranza, molto più attenta agli interessi degli amici di qualcuno che alla salute dei veneti più disperati Locali liberi di restare aperte fino a 18 ore al giorno, con bar che spengono le slot solo dalle 2 alle 8 del mattino. E gente che si rovina la vita. Non ci vorrebbe molto per capire la gravità del fenomeno, ma ecco giusto bastano un paio di dati: in Italia nel 2004 venivano giocati 25 milioni di euro, nel 2018 106 milioni. Una vera e propria dipendenza che secondo una stima supera il milione di persone”.

“Da una Lega tanto bacchettona e proibizionista da voler contrastare perfino la cannabis legale – concludono i Consiglieri – ci aspetteremmo un vero contrasto a tutte le dipendenze, soprattutto a quelle vere. Ma ormai è un classico: quando ci sono interessi milionari da colpire, tutto il resto passa in secondo piano”.

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