Smart working in Veneto, esperienze e proposte con Cisl e assessore Donazzan

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smart working Cisl
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Quanto e come è stato impiegato il lavoro agile nel Veneto dallo scoppio della pandemia? Come l’hanno vissuto i lavoratori e le lavoratrici? E quale impatto considerano abbia avuto sulla loro produttività da un lato, e dall’altro sulla loro vita quotidiana? Quali differenze a seconda del genere? E infine, come farne uno strumento efficace anche per il futuro, accompagnandolo con una contrattazione sindacale adeguata nelle aziende?

Mette al centro queste domande il webinar “LAVORO AGILE in Veneto. Esperienze e proposte per il post-pandemia” proposto da Cisl Veneto giovedì 23 settembre, dalle ore 17, nel canale YouTube di Cisl Veneto (“Sindacato CISL Veneto”). Sarà l’occasione per un articolato confronto e per presentare in anteprima la recente indagine sui temi realizzata dalla Fondazione Corazzin, il centro studi dell’organizzazione sindacale, che ha coinvolto 1330 lavoratrici e lavoratori in Veneto, di cui oltre il 90% ha avuto la possibilità di lavorare in smart working. La ricerca offre elementi interessanti per una riflessione e una valutazione dello strumento poiché ne evidenzia punti di forza e criticità da risolvere: potrà essere un valido punto di partenza per disegnare un modello di lavoro agile che coniughi le esigenze dei lavoratori con quelle delle imprese, pubbliche o private.

Alla responsabile del Coordinamento Donne di Cisl Veneto Valeria Cittadin il compito di introdurre i lavori. Dopo la presentazione della ricerca da parte di Francesco Peron e Stefano Dal Pra Caputo della Fondazione Corazzin, spazio agli interventi di Antonella Candiotto, vicepresidente di Assindustria Venetocentro e presidente di Galdi srl CFR, e di Francesco Seghezzi, presidente della Fondazione Adapt, oltre a quello dell’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Pari Opportunità della Regione del Veneto Elena Donazzan. Coordina i lavori il segretario di Cisl Veneto Cinzia Bonan, mentre al segretario generale di Cisl Veneto Gianfranco Refosco sono affidate le conclusioni dell’incontro.