Smart working nel Comune di Venezia, l’assessore Romor: “Un sistema innovativo ed efficace che garantisce all’Ente di rimanere al fianco dei cittadini”

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Comune di Venezia
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Come funzione la macchina comunale in tempi di Smart working? A guardare i numeri registrati dai Sistemi informativi e da Venis, l’attività di direzioni, uffici e servizi continua regolarmente grazie alla collaborazione di tutti i dipendenti comunali, che pur non recandosi più nelle sedi istituzionali, si sono organizzati nelle loro abitazioni per gestire tutte le attività, ordinarie e straordinarie.

Dei 1450 dipendenti comunali in lavoro agile, 1200 hanno a disposizione sistemi di collaborazione per il lavoro in gruppo da remoto e in videoconferenza, mentre per 777 sono state predisposte connessioni in VPN, virtual private network, per entrare da remoto in sicurezza nella rete comunale ed utilizzare “a distanza” sulla propria postazione di ufficio, gli applicativi specifici di settore, come ad esempio le visure anagrafiche.

Se infatti alcuni applicativi sono fruibili da rete intranet, come ad esempio l’accesso alla posta elettronica, le cartelle di rete, la gestione del protocollo o delle deliberazioni e determinazioni online, sempre protetti da user name e password, altri richiedono una rete remota virtuale: è il caso dei software per la gestione del personale e degli stipendi, del bilancio, fatture e liquidazioni o di quelli utilizzati dai lavori pubblici. I dati di accesso evidenziano un utilizzo di banda medio quotidiano di 100 Mb/s con picchi giornalieri di 500 Mb/s.

“Il Governo con il DPCM dell’11 marzo – ha commentato l’assessore al Personale Paolo Romor – ha stabilito, per fronteggiare l’emergenza, lo smart working come modalità di svolgimento ordinaria del lavoro nelle pubbliche amministrazioni. Nel Comune di Venezia è stato perciò necessario passare dalla gestione di 80 richieste volontarie dei dipendenti a dover costruire un meccanismo che funzionasse per 1️500 lavoratori. Un grande ringraziamento ai dirigenti e funzionari del Comune di Venezia che, in soli cinque giorni e lavorando anche sabato e domenica, ci hanno consentito di organizzare un sistema innovativo ed efficace: che il Comune di Venezia sia stato indicato, nell’inserto di sabato scorso del Sole 24 Ore, quale “apripista” ed esempio a livello nazionale è una bellissima medaglia per il loro impegno. Rendiamo prezioso il contributo di ogni dipendente attraverso 173 progetti focalizzati su obiettivi, risultati e consapevolezza dell’attività svolta. In questo momento di grandi difficoltà il cittadino e le imprese possono contare su un Ente che continua a rimanere al loro fianco”.

Nelle sedi comunali sono invece fisicamente operativi più di 500 dipendenti la cui presenza fisica è stata considerata essenziale: polizia locale, protezione civile, segreterie, sociale, anagrafe, stato civile, protocollo, oltre alle strutture dirigenziali e i funzionari.

“In questa difficile fase – ha aggiunto l’assessore – si apprezza ancora di più il lavoro svolto dalla nostra Amministrazione nel portare la fibra in tutta la città e nell’aver introdotto e realizzato un sistema che consenta di fruire di 70 servizi del Comune direttamente on line: ad esempio, oggi, tutte le iscrizioni ai nidi, alle scuole d’infanzia comunali e al servizio mensa possono avvenire via internet, così come sono state più di 780 nelle ultime due settimane le certificazioni di anagrafe o stato civile scaricate dai cittadini on line. Una comodità e un grande risparmio di tempo in un periodo ordinario, ma davvero un aspetto essenziale nel difficile momento che stiamo tutti affrontando”.