Smog, anche peggio del covid…., Aduc: la percezione e l’incoscienza

217
Smog
Smog

E’ notorio che lo smog sia un pericolo, ma a parte alcuni casi specifici, la percezione nel nostro quotidiano è limitata – afferma nel comunicato che pubblichiamo l’Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) –. Non ne abbiamo piena consapevolezza per il fatto che le limitazioni alle abitudini causa smog non modificano radicalmente la nostra quotidianità. Limiti al riscaldamento, acquisti e usi ragionati di prodotti e strumenti, ci consentono di continuare la “solita” vita con piccoli accorgimenti.

Non dovrebbero pensarla e viverla così a New Delhi, in India, dove da lunedì prossimo, per una settimana, causa smog, avranno scuole in Dad e uffici pubblici in smart working. Lockdown a tutti gli effetti nella capitale indiana. Come quelli che abbiamo vissuto noi l’anno scorso per covid e che, per chi ancora prendeva la questione alla leggera, hanno fatto comprendere la portata della pandemia covid.

E’ probabilmente per la mancanza di lockdown da smog che, nonostante il gran parlare e l’agire a singhiozzo delle istituzioni, non è ancora diffusa in modo capillare la percezione del pericolo smog? Pericolo le cui dimensioni, e per le politiche che necessitano a farvi fronte, ha dimensioni, estensioni e conseguenze maggiori di un covid *.

Dovremmo tutti arrivare a situazioni come quella di New Delhi per capire urgenza e radicalità degli interventi da prendere, a partire anche dalla nostra vita quotidianità? Sembra che a questo ci stiano portando le politiche (varie COP incluse) dei poteri del Pianeta che, a fronte delle preoccupazioni e degli stimoli di movimenti come quello di Greta Thunberg, reagiscono quasi sempre sottovalutando l’urgenza.

Mancanza di percezione mista ad incoscienza

Intanto alla Cop 26 di Glasgow, 40 Paesi hanno siglato un accordo per ridurre l’uso del carbone, ma senza Cina, Usa, Australia e India. All’India probabilmente non basta, per capire, che la propria capitale sia chiusa per smog. E così anche alla Cina, la cui capitale Pechino ogni tanto viene anch’essa chiusa. E immaginiamo che se anche Washington e Canberra dovessero chiudere per smog, anche Usa e Australia continuerebbero a non comprendere l’urgenza. Contesti in cui anche se si tratta di territori limitati (pur se autorevoli… le capitali), la percezione rimane limitata.

Sembra che occorra la virulenza di un covid, con effetti dannosi molto più veloci che non lo smog, per far capire l’urgenza. Una mancanza di percezione mista ad incoscienza….

* almeno per quello che oggi conosciamo