Dalla metà della scorsa settimana, secondo quanto riporta l’Arpav, a causa del protrarsi della stabilità atmosferica dovuta all’espansione di un promontorio anticiclonico di stampo mediterraneo, è iniziato un episodio di accumulo del particolato PM10, che ha portato al diffuso superamento del valore limite giornaliero di 50 µg/m3 per alcuni giorni consecutivi. Nella giornata di ieri il valore limite è stato superato in tutte le centraline, ad eccezione di BL-Parco Città di Bologna, BL-La Cerva, Pieve d’Alpago e Adria, evidenziando una situazione di generale scarsità della qualità dell’aria in tutta la regione e delineando l’episodio di superamento ad oggi spazialmente più diffuso del semestre invernale, per quanto le concentrazioni misurate si siano attestate in tutte le centraline su livelli moderatamente elevati, sempre inferiori a 90 µg/m3.
Da domani, 23 febbraio 2021, almeno fino a tutta la giornata del 25, sarà in vigore il livello di allerta 1 per il particolato PM10 (colore arancio) nelle aree di seguito elencate: agglomerati di Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona; aree di Feltre, Castelfranco Veneto, Mansuè, Mirano, San Donà di Piave, Rovigo, Badia Polesine, Este, Cinto Euganeo, Monselice, Piove di Sacco, Cittadella, Bassano, Schio, Legnago e San Bonifacio. Rimangono invece in allerta 0 per il particolato PM10 (colore verde) le aree di Belluno, Adria, Conegliano, Chioggia.
Nei prossimi giorni si consolideranno le condizioni di alta pressione: non sono quindi previste precipitazioni e intensificazioni dei venti tali da favorire il dilavamento atmosferico e la dispersione degli inquinanti; persisteranno invece le inversioni termiche responsabili del ristagno delle polveri fini nei bassi livelli dell’atmosfera. L’unico fattore che potrebbe contenere l’accumulo o determinare localmente una parziale diminuzione delle concentrazioni di PM10 sarà la probabile deposizione umida nelle zone centro-meridionali, dovuta alla presenza di nebbie fitte dalle ore serali fino alla mattina, specie fino a mercoledì.