Sociale, Manuela Lanzarin: “nuovo fondo per strutture socio-sanitarie con più garanzie per corretto uso”

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Strutture per anziani non autosufficienti e strutture per disabili saranno le destinazioni privilegiate del Fondo di rotazione da 10 milioni di euro creato dalla Regione Veneto con il collegato alla legge di stabilità 2018, al fine di conservare e riqualificare immobili a destinazione sociale o sociosanitaria in Veneto. In questi giorni la Giunta regionale ha approvato – su proposta dell’assessore al Sociale Manuela Lanzarin – tipologie, criteri e modalità di erogazione del fondo, riattivando così uno strumento finanziario pensato nel 2011 e poi bloccato per anni a causa delle applicazioni improprie che hanno indotto la Regione ad avviare anche procedimenti di revoca.

Il ?nuovo’ Fondo regionale, istituito a distanza di sei anni dal primo esperimento e con nuovi criteri, interviene prevendendo il rimborso graduale, senza interessi, del capitale anticipato, oppure con erogazioni a fondo perduto per investimenti edilizi dedicati a servizi socio-sanitario sociali. “In considerazione dell’esperienza maturata e delle esigenze prioritarie del Veneto – spiega l’assessore – le risorse disponibili quest’anno saranno destinate per il 60 per cento ad interventi edilizi per anziani non autosufficienti, per il 28 per cento a strutture per disabili e per il 10 per cento a progetti innovativi. La formula del fondo di rotazione, nonostante intoppi e i casi di malagestione verificatisi, resta pur sempre uno strumento efficace per sostenere gli investimenti in sanità e nel sociale, senza ingessare il bilancio regionale in maniera insostenibile.”

Tra i criteri di selezione delle domande la Giunta darà priorità – anticipa l’assessore – ad enti e soggetti che dimostrino una buona capacità di ?riuscita sociale’ del loro progetto e che puntino a migliorare la qualità e i comfort dell’accoglienza ai loro ospiti. Avranno, inoltre, una corsìa privilegiata nella graduatoria di selezione gli interventi di messa a norma e di adeguamento antisismico, le iniziative di accorpamento tra immobili che miglioreranno le gestione dei servizi, gli interventi che favoriscano l’integrazione lavorativa delle persone disabili e le iniziative che dimostrino la capacità degli enti pubblici di fare rete con l’associazionismo e il volontariato.

Il finanziamento regionale potrà arrivare a coprire fino all’80 per cento della spesa complessiva, saranno privilegiati solo progetti già autorizzati e cantierabili, mentre non saranno ammessi i progetti i cui lavori sono stati conclusi prima di presentare la domanda di accesso al fondo. Inoltre, l’ente beneficiario si impegnerà a sottoscrivere una fidejussione a garanzia della Regione e a conservare per almeno 15 anni la destinazione dell’immobile ad usi sociali e/o sociosanitari.

La Giunta regionale ha inteso regolare in modo molto rigoroso la concessione dei finanziamenti del Fondo di rotazione – sottolinea l’assessore – per evitare di disperdere finanziamenti pubblici in interventi di dubbia efficacia o con altra finalità rispetto a quella sociale e, inoltre, per garantire la sostenibilità del Fondo stesso. Non dimentichiamo che si tratta di fondo di rotazione, a restituzione programmata: queste risorse, se correttamente impiegate e gestite, potranno alimentare nel prossimo futuro nuovi e ulteriori investimenti sociali e sociosanitari.

Giunta regionale del Veneto