
Se c’è una situazione che qualsiasi imprenditore o azienda dovrebbe evitare alla radice è quella di crisi, complici i molteplici pericoli per la compromissione ed esistenza stessa della realtà di business.
Per riuscire in questo intento – cosa che dovrebbe essere sempre una priorità – è necessario adottare delle misure volte a garantire un asset organizzativo adeguatamente impostato. Un aspetto da non perdere di vista nel tempo e che va necessariamente monitorato attraverso l’analisi di alcuni fattori che fungono da campanelli d’allarme.
Oggi un aiuto prezioso viene oggi da alcune soluzioni elaborate nel segno della digitalizzazione e in particolare alla luce degli sviluppi di una delle sue tecnologie più innovative, ovvero quella in Cloud.
Dotandosi di un software crisi d’impresa per monitorare gli indici di allerta crisi, infatti, le imprese hanno modo di avere tutto sotto controllo, complice un monitoraggio costante dei potenziali segnali che indicano che qualcosa non va, in maniera tale da adottare rapidamente le misura correttive del caso. Scopriamo di cosa si tratta.
Quali sono gli indici di crisi a cui prestare più attenzione
La gestione della crisi è una cosa seria e in quanto tale è stata adeguatamente normativizzata più volte da parte del legislatore nazionale.
L’ultimo aggiornamento, pertanto, risale al 17 giugno 2022, a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legge numero 83, che è andato a sostituire una norma ormai non più in linea con le esigenze attuali: ci riferiamo al Decreto Regio del 1942.
Il DL 83/2022 ha disposto l’attuazione del Codice della crisi d’impresa e di insolvenza, più semplicemente noto agli addetti ai lavori come CCII.
È all’interno di tale documento che si trovano delineati con precisione gli indici d’allerta a cui qualsiasi impresa deve prestare attenzione ogni tre mesi. Vediamoli uno per uno.
Squilibri relativi al reddito
Questo indicatore mostra che l’impresa non sta producendo dei margini opportuni per garantirsi una situazione di guadagno tale da ottemperare ai costi di natura gestionale. Ciò si verifica perché c’è una coesistenza di squilibrio economico e finanziario.
Squilibri relativi al patrimonio
Secondo la normativa, sussiste una situazione di squilibrio patrimoniale nel momento in cui c’è un patrimonio netto oppure un margine di struttura negativo.
Tale circostanza mostra la presenza di uno scompenso patrimoniale dove a pesare sono elementi economici e finanziari nonché gli interessi passivi generati da capitali terzi.
Squilibri di natura finanziaria
Tale indice sottintende che l’impresa non riesce a ottemperare a delle scadenze previste nel breve periodo, a fronte di un Capitale Circolante Netto o CCN negativo: un parametro che indica l’esistenza di una tensione finanziaria che può essere sia in atto sia imminente.
L’utilità di un software per crisi d’impresa per le aziende
Un software per crisi d’impresa si rivela una soluzione tra le più valide per le aziende quando si tratta di monitorare il proprio stato di salute e prevenire le situazioni di crisi.
Interviene, infatti, attraverso una valutazione costante degli indici di allerta. Essendo la fruizione di tale programma in Cloud, l’uso può essere effettuato tramite qualsiasi device e da qualunque luogo.
A completare il tutto troviamo una user experience semplice, intuitiva e soprattutto efficace.
Qualcosa che risulta possibile grazie a un’elaborazione costante di dati affidabili e in linea con l’attività della singola azienda. Parliamo infatti di una piattaforma modulabile sulla base delle caratteristiche della singola realtà imprenditoriale e perciò altamente personalizzabile.