Software dell’Agenzia delle entrate impazzito, Sartore (Confprofessioni Veneto): “Fermate le cartelle pazze o ci sommergeranno!”

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Cartelle pazze e Roberto Sartore, Presidente della Confprofessioni del Veneto
Roberto Sartore, Presidente della Confprofessioni del Veneto

“Cartelle pazze seriali” in arrivo anche in Veneto: lo denuncia all’opinione pubblica la Confprofessioni facendo proprie le segnalazioni già inviate ai Garanti regionali del contribuente in tutta Italia dalla ANCL, l’Associazione nazionale consulenti del lavoro (associata a Confprofessioni a cui aderiscono e associazioni sindacali dei professionisti dell’area economica e del lavoro UNGDCEC, ANREV, ANCL, ANC, ADC, ndr).

“La presidenza nazionale della ANCL – afferma Roberto Sartore, presidente di Confprofessioni Veneto – ha inviato questa segnalazione per errate comunicazioni di irregolarità sui modelli 770 del 2018 anche al direttore dell’Agenzia delle Entrate e ai presidenti delle Commissioni finanze e tesoro di Camera e Senato, perché si tratta di un caso che rischia di impattare in modo grave non solo sulla tranquillità dei contribuenti e clienti dei professionisti, ma anche sugli stessi intermediari (i professionisti: commercialisti, revisori, consulenti del lavoro …) che vedono ledere senza ragione la loro credibilità e affidabilità e rischiano di dover lavorare senza essere retribuiti per correggere un clamoroso errore informatico dell’Agenzia”.

La presidenza di ANCL ha raccolto una serie di casistiche di cartelle pazze sui 770 del 2018: mancano le corrispondenze (abbinamenti) dei versamenti dei ravvedimenti operosi, e anche delle compensazioni sui crediti maturati; e poi vi è il mancato riconoscimento dei crediti che scaturiscono dai conguagli di fine anno o fine rapporto.

Insomma errori evidentemente attribuibili al software in utilizzo all’Agenzia delle entrate.

“Nei giorni scorsi mi sono confrontato con i nostri rappresentanti dell’area economia e lavoro in seno a Confprofessioni del Veneto (commercialisti, esperti e revisori contabili, avvocati e consulenti del lavoro) ed effettivamente le cartelle sono arrivate anche nelle sette province venete”.

“Chiediamo – continua il presidente di Confprofessioni Veneto Roberto Sartore – che questa situazione venga corretta quanto prima, perché proprio ora che stiamo uscendo da due anni di difficoltà molto serie dovute alla pandemia, non abbiamo tempo né risorse da impiegare per risolvere problemi inesistenti, e soprattutto a ridosso  ancora una volta, a scadenze di presentazione di dichiarativi fiscali e ulteriori adempimenti, collegati,  di fine anno – acconti d’imposta, 2° rata imu, e così via”. Il riferimento è alla scadenza di fine novembre (30/11/2021).

Il presidente Sartore sottolinea come questa ondata di avvisi si collochi in violazione dell’art 6 della legge 212 del 2000 (chiamata Statuto del contribuente): le richieste sono illegittime perché la Pubblica Amministrazione è già in possesso dei documenti che chiede.