Soldati Ue in Ucraina, dibattito aperto su richiesta di Kiev. Ma Varsavia frena

100
caschi blu ucraina

Un contingente di caschi blu europeo da dispiegare in Ucraina dopo un accordo per una tregua nella guerra con la Russia, che viene oramai considerato imminente.

È questa la richiesta avanzata da Kiev e sulla quale i Paesi Ue hanno iniziato a discutere, come hanno fatto ieri a Varsavia il presidente francese Emmanuel Macron e il premier polacco Donald Tusk. L’ipotesi piace a Donald Trump. Il nuovo presidente degli Stati Uniti, nel recente incontro a Parigi con Macron e con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo il Wall Street Journal ha chiarito che la creazione di una forza di pace compete all’Europa: per il team del neopresidente, servono 200mila uomini per presidiare il fronte.

Inviare peacekeeper in Ucraina potrebbe placare i timori di Kiev, preoccupata che i suoi alleati possano tirarsi indietro nel caso di una ripresa della guerra con la Russia di Vladimir Putin. La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha affrontato la questione ‘peacekeeping’ la scorsa settimana: “Naturalmente tutto ciò che serve alla pace in futuro” sarà “sostenuto dalla parte tedesca con ogni sforzo”. Tuttavia, la posizione ufficiale di Berlino rimane contraria a qualsiasi invio di truppe.

Anche Tusk ha tenuto a “porre fine alle speculazioni sulla presenza di militari di questo o quel Paese in Ucraina dopo un possibile accordo di pace o in caso di cessate il fuoco”, dopo che mercoledì scorso il quotidiano polacco ‘Rzeczpospolita’ ha anticipato il possibile invio di decine di migliaia di soldati di una forza di peacekeeping. “Ne abbiamo discusso e decisioni su azioni saranno prese a Varsavia, solo a Varsavia. E per il momento nulla di tutto questo è in programma”.

Ma l’argomento è comunque sul tavolo, come riferiscono a Politico un diplomatico dell’Unione Europea e un funzionario francese. Il presidente francese Macron, dal canto suo, ha dichiarato durante la breve visita a Varsavia che è necessario “trovare un percorso” di pace in Ucraina che “tenga conto” degli interessi di Kiev e degli europei.

“L’amministrazione Trump ha indicato la sua volontà di cercare di cambiare il corso di questo conflitto, quindi dobbiamo lavorare a stretto contatto con gli americani, e ovviamente con l’Ucraina, per trovare un possibile percorso che tenga conto degli interessi dell’Ucraina, della sua sovranità e degli interessi e della sicurezza degli europei”, le parole del presidente francese dopo l’incontro col premier polacco. ”Dobbiamo lavorare a stretto contatto con gli americani e ovviamente con l’Ucraina per trovare un modo che tenga conto degli interessi dell’Ucraina, della sua sovranità e allo stesso tempo degli interessi degli europei e della loro sicurezza”, ha aggiunto Macron, sottolineando la necessità di ”una pace negoziata per gli ucraini che possa garantire loro una pace duratura”. E ”ovviamente una pace duratura in Ucraina significa una pace duratura per l’Europa”, ha aggiunto, auspicando una stretta collaborazione tra i Paesi europei.

Il dispiegamento di cachi blu UE per l’Ucraina potrebbe essere “una delle garanzie” per una pace futura con la Russia, come ha spiegato all’Afp un alto dirigente a Kiev. “Partiamo dal principio che un cessate il fuoco non sarà sufficiente a risolvere il problema. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di garanzie e la presenza di contingenti militari può esserne una”.

Un diplomatico europeo e una fonte francese hanno confermato che la visita di Macron era in parte dedicata a questo argomento. Lo stesso Macron ha detto che i colloqui con Tusk si sono concentrati sull’Ucraina e sul “giorno dopo” la guerra. “La prossima amministrazione Trump ha dimostrato la sua volontà di cambiare la traiettoria del conflitto e dobbiamo lavorare con l’Ucraina e l’Europa per prendere in considerazione gli interessi europei e ucraini”, ha detto Macron che pochi giorni fa a Parigi ha visto Volodymir Zelensky e Donald Trump.

“È vero”, ha confermato un diplomatico Ue quando gli è stata chiesto un parere sull’articolo del quotidiano polacco Rzeczpospolita, secondo cui i due Paesi starebbero discutendo di una potenziale forza di pace di 40.000 uomini composta da truppe di Paesi stranieri. Tuttavia, un diplomatico polacco si è detto sorpreso dalla proposta di Macron. “Questa non è una formula che ci permetterebbe di prendere una decisione del genere”, e ha aggiunto che le missioni di pace dovrebbero essere decise nell’ambito delle Nazioni Unite o dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), non in una discussione bilaterale con il presidente francese. L’invio di truppe polacche in Ucraina “avrebbe senso solo nel quadro della Nato”, ha sottolineato.

(Adnkronos) – internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)