Non si vedeva nulla del genere dal 2003, con la mobilitazione in vista dell’invasione dell’Iraq. E questa migrazione armata adesso comincia a interessare pure l’Italia, con numerosi atterraggi sulla base di Aviano.
Inoltre gli Stati Uniti hanno preallertato le loro truppe di stanza a Vicenza, truppe che potrebbero essere dispiegate in Libano a difesa dell’ambasciata Usa a Beirut. Si tratta – riferiscono i media americani citando una fonte del Pentagono – di un numero di soldati che va da 130 a oltre 700 unità.
Impossibile quantificare lo schieramento delle forze Usa: si può ipotizzare che almeno cinquemila soldati in due giorni abbiano raggiunto le postazioni più vicine all’area di crisi. Gli spotter che monitorano il traffico sulle rotte commerciali riescono a individuare soltanto gli aerei da trasporto, obbligati ad accendere le segnalazioni per evitare impatti con i voli di linea.
Non possono scorgere i movimenti di caccia e bombardieri, che restano invisibili lungo le “corsie” a loro riservate, e di molti cargo. Ma anche questa analisi limitata fa capire quanto sia incandescente la situazione.