Quasi 674mila euro da destinare alla ricostruzione del territorio di Beira, in Mozambico, colpito dal ciclone Idai lo scorso 14 marzo. È la somma raccolta nelle Diocesi di Vicenza e di Adria-Rovigo che insieme condividono la missione nella Diocesi di Beira con tre fidei donum.
La “gara di solidarietà” è proseguita anche nelle scorse settimane raccogliendo la cifra di 673.834,97 euro (il dato è aggiornato al 3 giugno). Il grosso della cifra è stato raccolto dalle Diocesi di Vicenza e di Adria-Rovigo; alla loro generosità ha fatto seguito quella di altre Diocesi ed enti, per una cifra di 104.997,50 euro.
Per quanto riguarda Vicenza, hanno partecipato alla colletta 231 parrocchie su 355 e sono stati inviati a Beira i primi 161.136 euro.
«La risposta è stata sicuramente eccezionale – commenta Agostino Rigon, direttore dell’Ufficio missionario diocesano–. Tutto questo testimonia il legame forte che la nostra gente sente verso i missionari». Un legame testimoniato non solo dalle origini del Vescovo di Beira, monsignor Claudio Dalla Zuanna, originario della Provincia di Vicenza, ma anche dalla presenza di missionari vicentini, o di congregazioni vicentine. Alle offerte si sono associate le iniziative di alcuni gruppi di volontari partiti alla volta di Beira.
«La somma raccolta è davvero significativa, ma i bisogni in quella terra sono enormi– afferma Rigon -. Invitiamo quindi i vicentini a continuare a proseguire con le donazioni». È, quindi, ancora attuale l’appello lanciato dal vescovo Dalla Zuanna all’indomani del ciclone: «Senza aiuti questa gente impiegherà anni a recuperare quello che in poche ore ha perso. Questo vale anche per le strutture pubbliche; in questo momento non c’è sul mercato il materiale di costruzione. Il grande lavoro sarà fra uno o due mesi, quando si dovrà iniziare la ricostruzione e le luci dei media sull’emergenza saranno spente». Un appello che ha trovato risposta nelle Diocesi di Vicenza e di Adria Rovigo: «Il pensiero di noi tutti non può limitarsi alla prima emergenza. Occorre ridare speranza alle popolazioni colpite anche a medio e lungo termine: se occorre scongiurare il colera, la fame, la sete nell’immediato, è pure importante aiutarle a rifare i tetti di ospedali, scuole e abitazioni, in cui abitare con sicurezza». Ulteriori aggiornamenti sarà possibile averli quando don Maurizio Bolzon rientrerà in Italia.