Nei giorni scorsi ci siamo occupati, all’interno della rubrica Posto ergo Cogito?, delle reazioni degli utenti del web al video di Tullio Solenghi, il quale esprimeva considerazioni piuttosto dure nei confronti della Germania, che con la sua politica si stava opponendo ad una soluzione ottimale e comoda per aiutare l’Italia nell’ambito europeo in seguito all’emergenza da Coronavirus.
Il messaggio dell’attore aveva cavalcato l’onda di risentimento da parte della popolazione italiana nei confronti dei cugini tedeschi, alimentando vecchi dissidi e questioni passate irrisolte che risalivano addirittura alla Seconda Guerra Mondiale, destando anche negli utenti tedeschi forme di disapprovazione per le parole usate.
Nei nostri interventi abbiamo cercato di mettere in risalto le due tendenze principali che emergevano: da una parte c’erano i soliti seminatori di odio, che non vedono l’ora di esprimere il proprio risentimento nei confronti dei bersagli più in vista, dall’altra coloro i quali si impegnavano in una difesa serrata della solidarietà, sempre e comunque, manifestata più che altro nei confronti della popolazione, che spesso si trova a dover subire le decisioni dei propri governi nazionali.
È proprio su questo aspetto che vogliamo soffermarci, infatti, a fronte delle decisioni che assumono ufficialmente gli Stati, per mezzo dei loro governanti e dei loro magnati della finanza, che alla fine gestiscono tutto il sistema dello Stato, esistono i singoli cittadini, esiste la società civile, che permette ai cittadini di associarsi e che si distingue sempre per i suoi buoni propositi.
Avevamo già messo in evidenza le reazioni di Giovanni Pollice, un nostro concittadino che vive in Germania, ora a Düsseldorf, da anni e che è stato anche insignito dal Presidente della Repubblica della Croce al merito della Repubblica federale Tedesca, il quale ci ha mostrato come la popolazione tedesca, in realtà, sia molto più vicina di quello che possa sembrare agli italiani e proprio lui ci ha fatto pervenire nei giorni scorsi un’accorata lettera della Federazione delle Associazioni Italo-Tedesche in Germania, che noi pubblichiamo qui di seguito con questo nostro breve commento.
Risulta evidente da questa lettera la calda vicinanza che esprimono non solo i nostri concittadini che vivono e lavorano in Germania da anni e che ormai si sono perfettamente integrati, pur conservando nel cuore la nostra Italia, ma anche gli stessi tedeschi, che rifiutano qualsiasi logica che possa dividere i popoli. La testimonianza che ci è pervenuta, e che noi accogliamo con grande sentimento di commozione, ci fa capire che gli uomini e le donne che lavorano onestamente e che, per pura combinazione, sono divisi solo da immaginari confini nazionali non provano alcun risentimento verso altre persone che soffrono. Al di là degli attriti politici, delle soluzioni finanziarie e delle decisioni dei governi nazionali, esiste l’amicizia tra due popoli che dura secoli e che li lega nella cultura, nella musica, nell’arte, ma anche, talvolta, nel triste destino della sofferenza.
È da questa commovente manifestazione di vicinanza della Federazione delle Associazioni Italo-Tedesche in Germania e dal loro concreto sostegno che bisogna partire per ripensare la solidarietà, quella vera, e la necessità di intrattenere rapporti di buon vicinato per un mutuo soccorso nel momento del bisogno, al di là della differenza linguistica e di altri ostacoli che si possono facilmente rimuovere, come ci fanno notare.
Degna di nota e di alto profilo è, infine, la conclusione della lettera, laddove la Presidentessa Rita Marcon-Grothausmann scrive «Noi europei supereremo questa crisi sostenendoci a vicenda. La politica populista non è un’alternativa accettabile, così come non è accettabile che gli egoismi nazionali da una parte e la collera dall’altra vengano a porre ostacoli fra di noi». Come abbiamo scritto anche noi nelle precedenti occasioni, non è il populismo e non è l’egoismo nazionale, che porta direttamente al sovranismo, a rappresentare la strada per superare la crisi economica attuale: solo la solidarietà nel nome nella comune casa europea e il sostegno reciproco tra i popoli può condirci fuori dall’emergenza.
Da parte nostra, donne e uomini italiani, va alla Federazione delle Associazioni Italo-Tedesche in Germania un vero ringraziamento per la sua testimonianza, a cui facciamo precedere quella di Pollice che ce l’ha veicolata.
Gentili Sig.re e Sig.ri, cari tutti,
alla luce del diffuso risentimento creatosi in Italia nei confronti della Germania per la sua presunta o vera mancanza di solidarietà nei confronti dell’Italia durante la pandemia del Coronavirus, il direttivo della Federazione delle Associazioni italo-tedesche in Germania ha diramato un comunicato che, sperando farvi cosa gradita, Vi giro per conoscenza. Io sono da più di venti di anni socio dell’associazione italo-tedesca di Hannover. Per un periodo di tempo sono stato anche membro del Comitato Consultivo (Beirat), poi per mancanza di tempo ho rinunciato a ricandidarmi ma continuo a sostenere senza alcun dubbio l’operato di questa importante associazione.
È assolutamente inaccettabile che gli egoismi nazionali da una parte e la collera dall’altra vengano a porre ostacoli fra di noi. Opponiamoci per questo con forza ai populisti e ai sovranisti che non sono un’alternativa ma fomentano solo odio! Oggi abbiamo più che mai bisogno di un’Europa unita e solidale e non dell’odio che ci divide.
Giovanni Pollice
Vorsitzender Mach meinen Kumpel nicht an!
Lettera aperta ai nostri amici italiani
Weimar, maggio 2020
Vereinigung Deutsch-Italienischer KULTUR-GESELLSCHAFTEN E.V.
FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI ITALO-TEDESCHE IN GERMANIA
Care amiche, cari amici,
la vita può essere bella anche nelle sue fasi più difficili, ma solo se si può contare su amicizie sincere e durature. Il periodo che stiamo attraversando attualmente rappresenta per la Ger- mania, ma soprattutto per l ?Italia, una vera e propria sfida con la quale non avevamo dovuto mai misurarci in tempi di pace. Sapendo quanto l ?Italia abbia bisogno del nostro appoggio, siamo sinceramente spiacenti che i nostri aiuti non siano partiti sollecitamente, ma solo con imperdonabile ritardo.
Sono tuttavia tanti i nostri connazionali che già da tempo si stanno adoperando a favore dell’Italia, richiedendo al governo di Berlino di sostenere maggiormente il vostro Paese. A questo gruppo di italofili appartiene anche la nostra VDIG e. V., la Federazione delle Associazioni Culturali Italo-Tedesche (www.italien-freunde.de) che, con le sue 50 singole associazioni che hanno sede in altrettante città della Germania, può vantare in totale un numero di circa 8000 soci. E sono state proprio queste associazioni che già nel marzo scorso hanno dato il via a varie iniziative come la raccolta di fondi a favore della “Protezione civile”, la donazione di maschere protettive ai medici di Trieste, offerte d ?aiuto ai sindaci di comuni italiani gemellati con città tedesche (Potsdam-Perugia, Hildesheim-Pavia, Düsseldorf-Palermo ecc.). La Presidente della VDIG, Rita Marcon-Grothausmann, ha manifestato la propria solidarietà all ?Ambasciata di Berlino, ai Consolati e agli Istituti Italiani di Cultura e, in uno scritto alle associazioni‚ consorelle‘ italiane, ci ha tenuto a sottolineare quanto importante sia la coesione per far fronte a questa emergenza. Come simbolo di solidarietà verso le associazioni ICIT/ACIT è stata organizzata una lettura bilingue del romanzo “I Promessi Sposi“ di Manzoni e sono state inoltre appoggiate varie petizioni al Governo Federale affinchè si provvedesse a far giungere sollecitamente ge- nerosi soccorsi all ?Italia. Che l’essere d ?aiuto al vostro Paese ci sta molto a cuore lo abbiamo dimostrato anche in passato, ogni qualvolta l’Italia è stata colpita da terremoti e catastrofi naturali.
Nel frattempo anche la politica tedesca si è attivata: numerosi pazienti italiani sono stati ricoverati e curati nelle nostre unità di terapia intensiva, personale medico si è recato in Italia per prestarvi servizio, attrezzature sanitarie sono state fornite alle strutture ospedaliere più bisognose. L ?Unione Europea, con il determinante intervento della Germania, ha messo a disposizione una somma di 1,5 bilioni di Euro per far fronte alla crisi scatenata da “Corona“.
La VDIG e le associazioni ad essa aderenti sono legate ormai da decenni strettamente al’Italia. Nei periodi di “normalità” i viaggi al sud rappresentano per noi una meta irrinunciabile, perché è nel vostro Paese che ci si imbatte incessantemente nelle più svariate manifestazioni artistiche – nelle quali è radicata anche la nostra cultura. L’apprendimento della vostra lingua è per noi un’ulteriore, irrinunciabile chiave che ci apre la porta per entrare nel vostro mondo, per avvicinarci a voi, care amiche e cari amici, alla vostra mentalità, al vostro modo di sentire. E noi siamo grati alle associazioni-partner in Italia, presso le quali gli italiani hanno la possibilità d ?imparare il tedesco e di mantenersi informati sulle manifestazioni artistiche e culturali in Germania. L’amicizia – com’è noto – non è una strada a senso unico!
Prima di concludere, desidero rivolgervi una preghiera e un incoraggiamento: non lasciatevi sopraffare dalla crisi che vi ha colpiti! Per quanto comprensibile possa essere il senso d’impotenza nei confronti di questo virus, cercate di non cedere alla disperazione chiudendovi nell ?isolamento e nutrendo sentimenti di astio. Noi europei supereremo questa crisi sostenendoci a vicenda. La politica populista non è un ?alternativa accettabile, così come non è accettabile che gli egoismi nazionali da una parte e la collera dall’altra vengano a porre ostacoli fra di noi. La nostra amicizia rappresenta per la VDIG non solo un piacere, ma anche un forte impegno: procediamo dunque insieme verso un futuro migliore!
A nome del direttivo, la vostra
Rita Marcon-Grothausmann