Nube tossica, Arpav: solventi e schiuma nel Fiumicello Brendola causano moria dei pesci

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fiume inquinato
il fiume Brendola inquinato

Sono pervenuti in data odierna – riporta una nota del 3 luglio – al Dipartimento di Vicenza i risultati delle analisi dal laboratorio ARPAV di Verona effettuate sul campione prelevato nel Fiumicello Brendola poco dopo il punto di confluenza del Rio Signoletto, alimentato dalle acque di spegnimento dell’incendio.

Le analisi evidenziano la presenza dei composti attesi considerata la tipologia dell’azienda, in particolare solventi, peraltro individuati anche nei prelievi dell’aria eseguiti nell’immediatezza dell’evento.

Tenuto conto delle condizioni di ossigeno già basse per le alte temperature del periodo, si ritiene che tali composti abbiano determinato un ulteriore progressivo consumo dell’ossigeno disciolto con conseguente moria dei pesci.

Nel percorso delle acque superficiali, la presenza di tensioattivi (non ionici) ha inoltre determinato ad ogni salto idraulico la formazione di schiuma persistente, provocando quindi un’ulteriore difficoltà allo scambio di ossigeno.