C’è un solo modo per andare incontro alle esigenze dei clienti: parlare con loro, chiedergli cosa vogliono e che futuro desiderano. E’ quello che ha fatto Etra spa, che sta coinvolgendo tutti gli stakeholders al fine di predisporre poi il piano industriale. Anche i cittadini sono stati interpellati con un sondaggio-intervista relativo alla multiutility che gestisce i servizi ambientali e idrici di 70 comuni tra le province di Vicenza, Padova e Treviso.
Il risultato dello studio rivela tre elementi essenziali: Il 93,3 % delle persone intervistate promuove i servizi di Etra a pieni voti. I cittadini che abitano nell’area servita dalla multiutility hanno rilevato che i punti di forza della società sono l’attenzione all’ambiente, l’efficienza e l’affidabilità, l’onestà e la trasparenza;
- Gli utenti hanno dimostrato con l’intervista un forte legame verso la società del proprio territorio di appartenenza.
Il Sondaggio:
Lo studio è stato realizzato dalla società “In.Twig” di Bergamo che si occupa di sondaggi ed elaborazione dati, la quale ha stimato i residenti del bacino di Etra in circa 500mila persone (Fonte Istat popolazione residente del 2019). Per l’intervista è stato selezionato un campione stratificato e casuale (maggiorenni, maschi e femmine di tutte le condizioni sociali), rappresentativo dell’universo di riferimento di 1002 casi secondo genere, classi d’età, area geografica e ampiezza del centro di residenza.
I Numeri
Alla domanda “Che giudizio darebbe sul sistema di raccolta rifiuti nel suo Comune di residenza con un voto compreso fra 1 (completamente negativo) e 10 (completamente positivo)?”
Risposte: Il 95,6% è tra il soddisfatto e il molto soddisfatto.
Alla stessa domanda sul servizio idrico il 92,5 % ha dato un voto più che positivo al servizio.
Alla domanda “Quale giudizio darebbe su Etra?” (voto 1 molto negativo, voto 10 molto positivo): il 93,3% ha risposto di avere una buona opinione sul lavoro della società.
Cosa chiedono i cittadini all’azienda per il futuro? Protezione delle fonti idriche, delle falde e dei fiumi (anche se l’ “area Etra” non è toccata dal problema Pfas, la consapevolezza della prevenzione è cresciuta in tutto il territorio), investire in fonti di energia rinnovabili, ridurre le perdite degli acquedotti, investire sull’economia circolare nel ciclo dei rifiuti.
Oltre l’80% delle persone intervistate sul tema delle priorità per il futuro, in una scala di punteggio da 1 a 10, ha dato il punteggio massimo alla protezione ambientale e al risparmio energetico. E sono proprio questi i temi che i cittadini pongono al centro del dibattito sul prossimo piano industriale.
“Non possiamo che essere soddisfatti di questa risposta da parte dei cittadini, che promuovono Etra a pieni voti, dando alla società anche una grande responsabilità per il futuro, perché chiedono attenzione all’ambiente, all’acqua, risparmio energetico e lotta agli sprechi. Indicazioni indispensabili visto che entro febbraio termineremo la raccolta dei dati e delle statistiche di tutti gli stakeholders i quali avranno modo così di fornire indicazioni precise per predisporre il piano industriale – spiega il presidente di Etra Andrea Levorato – I Cittadini hanno premiato la nostra attenzione all’ambiente, l’efficienza ma anche l’onestà e la trasparenza, come si evince bene dalle risposte date. Sul fronte operativo e della qualità dei servizi, come tutti i gestori idrici del territorio anche Etra ha attivato i controlli sulle acque per monitorarne la qualità, sottolineiamo che l’approvvigionamento idrico di Etra proviene da falde in buona salute, pertanto l’acqua che arriva al rubinetto di tutti noi è garantita – continua Levorato – Tuttavia Etra non è solo la popolazione che serve, ma è anche composta dai suoi oltre 800 dipendenti che mettono la loro professionalità e competenza al servizio dell’azienda, ed è proprio per andare incontro alle loro esigenze che nel dicembre scorso abbiamo creato il ‘Fondo ore etico solidale’ ovvero un accordo sindacale che prevede l’accantonamento di ore con finalità solidaristica, in modo da consentire che tra colleghi ci si possa aiutare donando ore o ferie a chi si trova in ‘difficoltà’, accanto ad un pacchetto di welfare aziendale per il benessere dei lavoratori”.